Secondo il consigliere comunale Alex Cioni, la palestra di Giavenale è “maledetta”. Un tono ironico, ma non troppo, usato dal leader di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio per puntare il faro sulla struttura che “ad un anno dalla benedizione rimane interdetta al pubblico e alle attività agonistiche del quartiere”.
Il consigliere ha protocollato una interpellanza al sindaco, che sarà discussa il 15 giugno, ponendo nuove ombre sulla palestra di Giavenale consegnata alla città un anno fa.
“A quanto pare, l’avvenuta e tanto attesa consegna alla comunità di Giavenale dell’impianto sportivo, non è stato sufficiente ad esorcizzare la maledizione che sembrava aver interessato il cantiere fin dalla posa della prima pietra nel 2014 – ha spiegato Cioni – L’indagine conoscitiva su cui ho lavorato in questi mesi, recandomi anche al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, mi ha permesso di appurare che ad un anno dalla poco benefica benedizione della palestra, sono emerse delle anomalie che ne impediscono un utilizzo integrale. Un aspetto che non interessa solo le attività agonistiche, non essendo la struttura accessibile ai visitatori, ma che forse avrebbe dovuto interessare le attività didattiche connesse alla scuola primaria Vittorino Da Feltre”.
Per il consigliere comunale di Centro Destra “sussistono delle prescrizioni dei Vigili del Fuoco che impongono all’amministrazione comunale degli interventi, ai quali dovrà fare seguito, prima dell’esercizio dell’attività, la certificazione di inizio attività (SCIA ndr) corredata da asseverazione e da certificazioni come previsto dalla normativa vigente. E’ evidente – continua Cioni – che con questa interpellanza intendiamo porre l’accento sulla sicurezza degli alunni e dei giovani atleti a cui è stato comunque concesso l’utilizzo dei locali della palestra”.
Il consigliere di PrimaSchio sostiene che la palestra sia stata progettata come “struttura polivalente per dare spazio anche alle attività di quartiere e agonistiche, non solo quindi scolastiche, mentre ad un anno dall’apertura la struttura è interdetta a queste attività extrascolastiche”. In conseguenza di queste limitazioni che limitano l’accesso alla struttura, con l’interpellanza Cioni vuole “sapere quando l’impianto sarà disponibile per le attività agonistiche, dando modo alla cittadinanza di poter apprezzare e di godere di un bell’impianto sportivo che merita di essere sfruttato al meglio e in piena sicurezza”.
La storia della palestra, i costi e l’interpellanza
Quasi 2 milioni di euro il costo, i lavori iniziati nel 2014. “Le vicissitudini che hanno interessato la palestra di Giavenale dall’ottobre del 2014, sono ben note all’attuale amministrazione comunale – ha sottolineato Cioni – E’ doveroso e utile rammentare alcuni passaggi tortuosi che hanno interessato l’edificazione dell’opera durante i cinque anni di cantiere. Nell’ottobre del 2014, ci fu la posa simbolica della prima pietra da parte del sindaco Luigi Dalla Via che così manifestò la sua soddisfazione per quello che avrebbe dovuto essere l’inizio della realizzazione dell’edificio: “Le difficoltà di questi ultimi anni, e in particolare i vincoli del Patto di Stabilità, hanno ritardato ma non hanno fermato il progetto di quest’opera che sarà a servizio delle scuole, del quartiere e della città. Questo progetto non solo risponde alle richieste del quartiere, ma rientra nell’ambizioso percorso che l’Amministrazione ha portato avanti in questi anni per dotare di palestra le scuole cittadine”. L’impianto sportivo di Giavenale è di 1200 metri quadri circa, realizzato con un investimento iniziale di un milione e ottocento mila euro circa, pensato per rispondere alle esigenze della scuola elementare Vittorino Da Feltre e a quelle degli abitanti e delle associazioni sportive del quartiere. Un anno dopo la posa della prima pietra, a Palazzo Garbin arrivò una nuova amministrazione, che è riuscita a portare a termine l’opera così lungamente attesa. L’azienda che aveva vinto la gara d’appalto, però, è andata in liquidazione qualche mese dopo provocando il primo, brusco, stop di quella che sarebbe stata una lunga serie di ostacoli terminati nei giorni scorsi. E creando anche uno dei primi grattacapi alla giunta. Un problema che si è trascinato fino alla fine del primo mandato e su cui sono state spese molte risorse. Anche perché dopo il primo fallimento, l’arrivo di una seconda azienda ed un nuovo stop legato ad un altro fallimento, per diversi mesi è rimasta in piedi una vera e propria cattedrale nel deserto, con una trentina di piloni e 13 pilastri “abbandonati” alla mercé delle condizioni meteo e dell’usura del tempo. Un ritardo dietro l’altro, la consegna è slittata ulteriormente.
Ad oggi – ha continuato Cioni – la partita non è ancora del tutto chiusa, tanto che l’agognata benedizione, sembrerebbe non avere sortito gli effetti sperati. Difatti, come non rammentare che a meno da un mese dalla benedizione dell’impianto, avvenuta durante l’avvio della campagna elettorale, l’Agcom ha deliberato una sanzione ‘bonaria’ contro il Comune di Schio per aver violato le disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante la campagna elettorale. Dopodiché, sono emerse altre anomalie che hanno reso l’impianto sportivo fruibile solo parzialmente: ovvero, per gli alunni della scuola primaria e, in orario extrascolastico, per l’allenamento degli atleti di alcune società sportive in quanto l’impianto è idoneo per il gioco del calcio a 5, per la pallamano, il basket e la pallavolo. Si è trattato quindi di una riapertura parziale, visto che la struttura non è agibile per ospitare attività agonistiche e, probabilmente, non lo è nemmeno per le attività connesse alla didattica scolastica. Alla luce di queste anomalie, l’autunno scorso mi sono recato in loco durante un allenamento serale, venendo però prontamente allontanato dal custode. Per quale motivo? Gentilmente mi è stato spiegato che l’accesso all’area interna non è consentito ai visitatori, tanto che nemmeno gli accompagnatori degli atleti più giovani (spesso sono i genitori) possono assistere agli allenamenti, sfruttando per altro le comode gradinate costruite appositamente per il pubblico. Chiedo quindi all’amministrazione – ha concluso Alex Cioni – se l’amministrazione comunale ritiene corretto aver acconsentito l’accesso alla struttura agli studenti della scuola primaria e, in orario extrascolastico, agli atleti delle società sportive. Se la palestra sarà riaperta al medesimo stato di insicurezza in cui si trova e, nel caso di un’emergenza provocata da un fatto improvviso, verso chi ricade la responsabilità. Voglio inoltre sapere quando l’impianto sportivo sarà accessibile in piena sicurezza e nel totale rispetto delle normative vigenti, ovvero pienamente fruibile come da progetto definitivo anche per le attività agonistiche e ludiche”.
di Redazione Altovicentinonline