‘Sconfiggere le mafie è possibile: lo testimoniano i risultati dell’azione senza sosta delle Forze di polizia, della Magistratura, della società civile. Le mafie cambiano pelle, centri di affari, modalità organizzative. Si insinuano nelle attività legali, e ogni sottovalutazione può aprire varchi alla penetrazione criminale. Istituzioni, forze economiche e sociali, comunità territoriali, singole persone: tutti sono chiamati all’impegno per contrastarla e sconfiggerla a tutela degli spazi di civiltà. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie fortemente voluta dall’associazione Libera. Una giornata che anche a Thiene è stata ricordata al parco Chilesotti di via Rasa, dove gli studenti degli istituti superiori cittadini hanno ricordato le vittime innocenti della mafia. Un momento voluto fortemente oltre che dall’associazione Libera, anche dall’istituto Chilesotti, che ha organizzato il raduno degli studenti, che hanno letto i nomi, troppi spesso dimenticati, di chi è andato incontro alla morte perchè credeva nella legalità. Una parola, a cui oggi si contrappone la spocchia di chi addirittura si vanta di non rispettarla, come se vivere in nome delle regole fosse da ‘sfigati’. Eppure c’è chi in Italia si è sacrificato per questo valore, che va tenuto vivo attraverso il ricordo di eroi autentici come i giudici Falcone e Borsellino. Ma non solo loro, sono veramente tanti coloro i quali hanno donato la vita ad uno Stato, che servivano e al quale hanno dato sacrificio, pur sapendo di andare incontro alla morte.
Falcone e Borsellino non sono morti solo per colpa di quei mafiosi che immaginiamo con il fucile e con la coppola in testa. Quella mafia non esiste più da un bel pezzo. Sono morti per quel concetto di legalità che andavano ad insegnare nelle scuole, facendo capire ai ragazzi a cui si rivolgevano che il rispetto delle regole parte dai piccoli gesti quotidiani. Dal superare un concorso senza chiedere raccomandazione, dal fare una fila senza tentare di dribblare chi è arrivato prima di noi. Legalità significa rispettare lo Stato e le sue regole anche quando queste non ci piacciono. Perchè diffondevano questi concetti Falcone, Borsellino, giudici, poliziotti, carabinieri e onesti cittadini sono stati ammazzati. I loro nomi sono stati elencati uno per uno per non dimenticarli e portare avanti il loro messaggio.
‘Pronunciare i nomi di coloro che sono stati uccisi dalle bande criminali mafiose perché si sono opposti alle loro prepotenze, fossero servitori dello Stato, difensori del bene comune, testimoni di valori minacciati, cittadini innocenti e inermi che si sono trovati sulla strada di assassini feroci, ricorda a tutti noi i rischi derivanti dalla presenza delle infrastrutture del male che veicolano ogni genere di reati, pretendendo di prendere in ostaggio la nostra vita’.
N.B.
Perchè si celebra la giornata della memoria
Una ricorrenza giunta ormai alla 27^ edizione ma che è stata instituita formalmente nel 2017 con una legge dello Stato.
Una ricorrenza voluta fortemente da 2 donne, la mamma di Roberto Antiochia, poliziotto morto al fianco del commissario Antonio “Ninni” Carrarà nel 1985 a Palermo e la mamma di Antonio Montinaro, ucciso a Capaci insieme ai giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e ai due colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Le due mamme, in collaborazione con l’associazione Libera , si sono impegnate a mantener vivo il ricordo delle vittime di mafia, di quel nemico dello Stato che ha causato più di mille vittime nel corso degli anni.
Nell’anno in cui si celebra il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio assume ancor più significato mantenere viva e forte la memoria di chi non c’è più- Sono diverse le iniziative che la Polizia di Stato sta mettendo e metterà in campo nel 2022.