Quello che sta accadendo in via Rasa a Thiene, nei locali che un tempo ospitavano gli uffici ex Ulss 4 è davvero commovente. E’ il lato umano di quanto sta sconvolgendo il mondo, quella parte buona che dà speranza. L’immobile, messo a disposizione dal Comune per la raccolta organizzata dall’associazione Ucraina è pieno, zeppo di doni di ogni tipo. Nel giro di un paio di giorni, quel paio di volontari si è  trasformato in una vera e propria squadra di lavoro, che tocca il cuore  vedere all’opera durante il giorno. Medici, farmacisti, commercianti, veterinari, infermiere in pensione , ragioniere, parrucchiere e chiunque abbia voluto dare il proprio contributo per aiutare il popolo ucraino che sta soffrendo per la guerra, lo ha potuto fare.

Un tam tam partito dai social, che ha portato nell’area di via Rasa famiglie e persone, che sono arrivate anche dai paesi limitrofi di Thiene. Un vai e vieni di donatori, che hanno regalato di tutto: abbigliamento, soprattutto per bambini, viveri inscatolati, giocattoli, pannolini, garze, farmaci generici. Ma servono quelli per tamponare le ferite di chi sta combattendo e servono anche : s???ℎ? ? ????, ???????????, ??????? ? ????????, ????? ????????ℎ? ? ????? ????????, ?????, ????? ???? (???????e ???????????i ????????i), ?ℎ?????, ?????????? ? ???, ???????? ???????ℎ?, suole auoriscaldanti per scarpe, ?????????. Servono anche scatoloni perchè la quantità di donazioni ha superato ogni aspettativa e gli oggetti devono essere portati in Ucraina ben protetti. Insomma, una gara di solidarietà, che lascia senza fiato, che scalda il cuore, nonostante lì in via Rasa ci siano delle mamme di combattenti che rischiano la vita e in diretta, raccontano dei bombardamenti, dei rifugi, dell’ansia e del dolore di chi non ha più una casa. La sofferenza, il rischio della morte che sembra dietro l’angolo scorre via cavo ed è impossibile non percepire lo stato emotivo di Oxana e delle sue collaboratrici ,  donne forti, dall’apparenza quasi dura, che sono a capo della raccolta di doni partita l’altro giorno.

‘Stare lì significa toccare il dolore di questo popolo orgoglioso, che sta raccogliendo allo scopo di poter inviare al più presto ai loro connazionali che vivono sotto le bombe, ma molta roba servirà anche nella fase dell’accoglienza dei profughi che cominciano ad arrivare – racconta Roberta Manzardo, che andando a portare dei beni di prima necessità da donare in via Rasa, si è ritrovata a capo di un gruppetto di lavoro, che l’ha voluta seguire, dopo averla ascoltata raccontare la sua esperienza via chat – . Stare a casa a guardare la tv non mi bastava, sentivo il bisogno di sostenere queste donne ucraine, che hanno bisogno di volontari. Qui si impacchetta anche 10 ore al giorno, ma prima i doni vanno smistati e suddivisi per categoria. Ci stanno aiutando anche dei medici e dei farmacisti a suddividere, la speranza è che i camion arrivino presto a ritirare la roba per portarla a destinazione. Noi stiamo facendo la nostra parte ed è davvero commovente vedere tutta questa gente qui, a mettere a disposizione il proprio tempo. Oggi, si è unita a noi una bimba di appena sei anni. Aveva portato dei doni, poi ha chiesto come potesse aiutare. Lei ed il papà sono andati a casa a cambiarsi e sono ritornati. La bimba si è messa nella stanza dedicata ai bambini, con un pennarello segnava le scatole di cartone, ma mi ha fatto una tenerezza incredibile quando ha estratto un pacco di biscotti, che si era portata da casa ed ha iniziato a girare per le stanze, distribuendoli come per rifocillare i volontari stanchi. Non dimenticherò mai quella scena. Quell’angioletto dolcissimo, che mi ha illuminato il cuore spezzato per le notizie di questa maledetta guerra’.

‘Oggi (ndr) ho lavorato con persone che non conoscevo – ha raccontato sulla sua pagina facebook la nota commerciante Monica Buja – , ma le ho sentite vicine’.

 

https://www.youtube.com/shorts/g4UVnPOni-U

N.B.

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