È definitiva la chiusura della scuola materna paritaria San Giuseppe di Pievebelvicino. Oggi e domani i genitori hanno voluto salutarsi definitivamente con una festa d’addio che raccoglierà anche dei fondi per chiudere il bilancio in deficit.

Il boccone amaro della chiusura dopo 95 anni di attività è stato difficile da digerire, ma l’istituto non era più sostenibile economicamente, data la scarsità di nascite ormai cronica in tutti i paesi dell’Alto Vicentino.

‘Venti bambini sono troppo pochi – ha raccontato visibilmente amareggiato Giacomo Meneghini, rappresentante legale dell’associazione genitori – per fare due sezioni, e farne una sola è impossibile a causa delle spese correnti, tutte a carico della nostra associazione. Abbiamo fatto il possibile per evitare la chiusura, allargando la collaborazione il più possibile e coinvolgendo l’amministrazione comunale  – ha aggiunto Meneghini – ma certe cose vanno oltre le nostre possibilità. E’ stato un anno intenso in cui abbiamo lavorato tanto, la chiusura dopo 95 anni è veramente un boccone amaro’.

pieve - scuola infanzia san giuseppe

La scuola paritaria infatti si regge grazie alle rette pagate dai genitori, dal contributo comunale (a bambino) e dai contributi statali e regionali, che però sono elargiti a sezione. Passando da due ad una sola sezione, la scuola è stata così costretta da quest’anno a chiudere i battenti.

Ma i parrocchiani di Pieve non vogliono che la chiusura sia solo un ricordo triste, e per questo week and hanno organizzato un evento che permetterà a tutti quei genitori che hanno frequentato la suola di salutarsi tutti insieme, e di raccogliere dei fondi per la scuola dell’infanzia. Oggi dalle 16 in poi sono in programma panini, bibite e musica live e le ‘fritole coa sardea’, mentre domani, dopo la messa alle 10.30, ci sarà il pranzo comunitario.

L’associazione scuola materna Pievebelvicino ha intenzione comunque di non lasciare abbandonato l’edificio, di proprietà comunale, ma di tenerlo ancora in vita con eventi di largo respiro, per dare la possibilità a Pieve di mantenere un centro vitale ed essere ancora un luogo di incontro per i suoi cittadini.

Marta Boriero

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