Stefano Carlo Zanolini, psicologo con trent’anni di esperienza nell’ambito dei servizi territoriali, è il nuovo primario dell’Unità Operativa Complessa Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori dell’ospedale di Santorso.

“Con la sua nomina L’Ulss7 aggiunge un altro tassello alla struttura di gestione dei servizi territoriali del Distretto Alto Vicentino”, spiegano dalla direzione dell’azienda sanitaria.

Originario della provincia di Verona, 56 anni, Zanolini si è laureato in Psicologia all’Università degli Studi di Padova e ha quindi conseguito la Specializzazione in Terapia Sistemica presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia; successivamente ha conseguito anche il Master in Management dei Servizi Riabilitativi presso Ceref e Università degli Studi di Padova.

Proprio a questo ambito di attività il nuovo primario ha dedicato gli ultimi trent’anni della propria carriera, lavorando dal 1991 in ULSS 8 Berica (e prima nell’ex ULSS 5 Ovest Vicentino), all’interno del Dipartimento di Salute Mentale, con incarichi di crescente responsabilità: è stato responsabile delle Strutture Intermedie, quindi direttore facente funzioni dell’Unità Operativa Percorsi Riabilitativi. È stato inoltre componente della Commissione regionale per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo e della Commissione regionale per la verifica e l’adeguamento dei sistemi di offerta residenziale e semiresidenziale per la salute mentale.

“I servizi rivolti al mondo dell’infanzia, dell’adolescenza e della famiglia svolgono oggi un ruolo particolarmente importante – ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss7 Pedemontana Carlo Bramezza – Gli operatori sono chiamati a intervenire in situazioni personali e familiari spesso delicate, che richiedono una grande professionalità ma anche tanta umanità. In questo senso rappresentano certamente un esempio di buona sanità e capacità di presa in carico della persona, anche al di là dell’aspetto strettamente clinico. Sono certo che il dottor Zanolini saprà coordinare nel modo migliore un servizio che, anche a seguito della pandemia, si trova oggi ad affrontare un contesto ancora più delicato”.

Proprio alle conseguenze dell’emergenza sanitaria nei contesti familiari più fragili va il pensiero del primario Zanolini: “Con la didattica a distanza e in generale l’isolamento prolungato provocato dalla pandemia, si è ampliato il gap tra i bambini e gli adolescenti di famiglie che avevano possibilità culturali e mezzi per affiancare i figli in questa fase difficile e quanti invece non avevano le stesse possibilità. Lo stiamo vedendo in questi mesi e lo stesso fenomeno è confermato da diverse ricerche internazionali. Questo senza dimenticare naturalmente l’incremento delle sintomatologie di vero e proprio disagio psicologico nei minori, anche questo un fenomeno ormai ben documentato e presente anche nel nostro territorio. Dovremo quindi lavorare per comprendere e affrontare le problematiche che stanno emergendo, anche perché in questo ambito le conseguenze della pandemia saranno non solo nell’immediato, ma anche a lungo termine”.

di Redazione Altovicentinonline

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