Ha detto che chi ha votato per il referendum è un mona e non ha nessuna intenzione di pentirsi. E per rincarare la dose, si è definito ‘un monazza’.
Si torna a parlare di Oliviero Toscani, o forse non si è mai smesso da martedì scorso ad oggi, dopo che il fotografo aveva apostrofato i votanti veneti con il termine ‘mona’, in quanto ignoranti, contadini e via con tutti gli stereotipi che vengono notoriamente usati per screditare i veneti.
Una non-novità, già usata anni fa da Toscani quando aveva definito i veneti ‘popolo di ubriaconi’, ma sulla quale molti veneti non hanno saputo tenere la bocca cucita in modo da lasciare che l’offesa nascesse e morisse seduta-stante. E che ora viene rincarata da Toscani, che si autodefinisce ‘monazza’: ““Non ho fatto niente di male, non ho insultato i veneti, ho insultato quelli che hanno votato – ha spiegato Toscani – Il fatto di aver votato non è una questione che riguarda solo i veneti”.
All’invito degli speaker di Radio Padova a pentirsi, il fotografo ha replicato: “Si pentano i baciabanchi, si pentano quelli che credono. Io non posso pentirmi, mi spiace, sono laico. Ci sono tanti mona che sono simpatici e tanti che non sono mona ma sono antipatici. Vi rendete conto quante bestemmie, insulti ho ricevuto io in questi giorni per aver detto una volta mona? Mi hanno insultato tutti. C’è stato qualcuno però, tanti anzi, che mi fermano per strada e mi dicono: ‘troppo divertente, lei ha ragione’. Io sono ‘monazza’ – ha concluso – Ma non per quello che ho detto. Tutti i giorni facciamo delle monate. Alzi la mano chi non fa una monata al giorno”.
A.B.