Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia spiega la decisione di tenere le scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio e conferma di non essere sicuro di poterle riaprire a febbraio: “Dobbiamo evitare gli assembramenti, se la situazione continua ad essere grave non siamo sicuri di poterle riaprire a febbraio”.
Lo considera un fallimento, una scelta di cui non è orgoglioso, ma “a fronte di ragionamenti fatti con esperti, il ragionamento arriva dal fatto che i ragazzi, alle superiori, sono più esposti al contagio”.
Ai genitori degli alunni delle scuole primarie e delle medie, che temono una chiusura repentina anche degli istituti frequentati dai loro ragazzi, Zaia lancia rassicurazioni.
Ma sottolinea quello che da lui e dal suo team, con il virologo Giorgio Palù in testa, è ritenuto necessario al momento: tenere chiuse le scuole superiori per evitare assembramenti.
Del resto, sono proprio i ragazzi, più ‘maturi’ delle superiori, a poter comprendere la necessità sociale della scelta. Sono anche quelli che possono studiare in autonomia, accontentandosi della didattica a distanza.
Ma il problema rimane e Zaia ricorda la citazione di Victor Hugo “Quando si apre una scuola si chiude un carcere”. Secondo il governatore “i ragazzi non hanno colpa, sono il nostro futuro. Le scuole superiori però rientrano in quel contesto di chiusure possibili poiché non richiedono per forza attività in presenza. Quando metti 20 persone in una stessa stanza aumenta il rischio del contagio, sia nell’aula che all’esterno. Tifo perché la scuola si apra al più presto”.
Scuola chiuse e riapertura piste da sci: è polemica
Durante la conferenza stampa, che si è tenuta a Marghera nella sede della Protezione Civile, che la scelta di tenere chiuse le scuole non è politica ma tecnica e richiesta dalla scienza. Quindi non sono mancate le domande dei giornalisti che hanno fatto presente al governatore la polemica sulla riapertura degli impianti sciistici prevista per il 18. “Non capisco perchè mettere in competizione la questione dello sci con la necessità di tenere chiuse le scuole superiori, materialmente gli studenti sono in grado di sostenere la didattica a distanza e ricordo che il governo sta sollecitando tutte le attività affinchè si faccia smart working. Come si può pretendere che un impianto di risalita faccia smart working o che lo facciano un muratore o un panettiere?”
Alla conferenza stampa era presente un giornalista di un network radiofonico che ha chiesto a Zaia quali provvedimenti la Regione Veneto intenda prendere a fronte della preoccupazione di un arretramento nell’apprendimento per gli studenti. Il governatore ha risposto che si tratta di un tema nazionale ma che si mette nei panni di chi non ha una connessione, perchè anche lui stesso, nel punto in cui abita, non sarebbe in grado di fare smart working. “Non capisco perchè tutta questa attenzione sulla scuola in Veneto quando in alcune regioni, dopo la prima ondata, non sono state più riaperte”.
Aggiornamento sulla situazione vaccini
“Entro venerdì contiamo di esaurire tutte le scorte dei vaccini. Stiamo facendo un buon lavoro e la dottoressa Francesca Russo si sta occupando anche delle mutazioni del virus, che stiamo scoprendo giorno per giorno”.
di Redazione Altovicentinonline