La rete territoriale del Veneto segue circa 3.000 persone affette da disturbi alimentari mentre un migliaio sono quelle che vengono ricoverate per la stessa patologia.

Il dato emerge alla vigilia della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, che si celebra domani.
“I disturbi alimentari – osserva Luca Zaia, presidente del Veneto sono una patologia, come ci insegnano gli specialisti, su cui è necessario intervenire con un modello di cura che possa contare su un percorso clinico a passi successivi.

Nel Veneto questo è realtà: dalla proposta iniziale di interventi ambulatoriali fino ad avvalersi di livelli di trattamento progressivamente più intensivi e complessi.”. “I disturbi alimentari si stanno profilando come una vera piaga sociale che coinvolge non solo il singolo ma intere famiglie – spiega l’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin -. I dati ci indicano un’incidenza in crescita e fanno una fotografia preoccupante di esordi sempre più precoci su ragazzini e adolescenti. Le persone prese in carico durante l’anno dalla rete territoriale sono complessivamente circa 3.000 e intorno al migliaio sono i ricoveri. Le patologie più ricorrenti sono l’ anoressia nervosa e la bulimia nervosa. La nostra sanità è concentrata su questi fronti tramite la rete composta dai due centri regionali di Padova e Verona, quelli provinciali nelle Ulss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica e tutta una serie di strutture specialistiche distrettuali presenti in ogni azienda sanitaria”.

    “Soprattutto per quanto riguarda i giovani, – conclude Lanzarin – oggi è necessario invitare le famiglie all’attenzione; i genitori dialogando e ascoltando i figli, possono cogliere ogni singolo segnale che può rappresentare l’esordio di queste patologie”.

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