L’accordo è stato comunicato alla giunta-Cortese solo nel pomeriggio di oggi, dopo una lunga trattavita, che dovrebbe essere quella definitiva. Sui 50 immigrati preannunciati un paio di settimane dalla Prefettura, all’inizio di aprile ne arriveranno solo 10. Tira un sospiro di sollievo il sindaco Luca Cortese, che in questi giorni non ha mollato la presa con il palazzo del Governo di Vicenza su quell’elevato numero di immigrati pronti ad alloggiare nei locali di via I Maggio.

Un numero giudicato eccessivo dallo stesso Cortese, che stamani ha fatto valere quella firma sul protocollo d’intesa nato circa due anni fa, proprio per mettere un freno al collocamento dei rifugiati nei ‘paesi accoglienti’. Si perchè anche se in molti parlano di scadenza di quell’accordo, in realtà, la Prefettura ne ha tenuto conto e quando il primo cittadino sarcedenze si è recato in Prefettura per farlo valere, è riuscito a farsi ascoltare arrivando alla trattativa di oggi. Alla fine gli è stato comunicato che ne arriveranno solo 10, che andranno ad aggiungersi ai 7 già presenti in paese.

Intervista video al sindaco Cortese

 

 

La replica di Alex Cioni e Prima Noi

protesta-bolz“L’accoglienza diffusa, declinata nel progetto della rete Sprar, quand’anche fosse la soluzione che il Sindaco Cortese riuscirà a portare a casa per assicurarsi un accordo con la Prefettura, non muterà nella sostanza l’origine e gli effetti del problema e le precise responsabilità del Primo cittadino sarcedense. L’avvio del nuovo bando per l’affidamento di altre centinaia di sedicenti profughi lanciato dalla prefettura vicentina per l’individuazione di nuove strutture di accoglienza, con una capienza massima in via tendenziale di 150 posti ciascuna, è la palese dimostrazione di quanto sosteniamo da sempre. Stavolta, forse, i sarcedensi riusciranno a cavarsela, evitando che la società che gestisce centinaia di immigrati a Vicenza riesca ad inserirne altre decine nell’ex ristorante “da Gigi”, ma il problema andà ad interessare ad effetto domino qualche altre Comune, magari confinante con Sarcedo.
Per questo motivo, siamo fermente convinti che fino a quando non muterà radicalmente la politica del Governo, non ci sono i presupposti per avviare delle collaborazioni con gli enti governativi. Dai Sindaci pretendiamo delle scelte responsabili verso i propri concittadini non verso il Governo, quindi non sarà l’adesione alla rete Sprar l’elemento virtuoso, ma la costruzione di una rete finalizzata a rigettare al mittente le proposte sin qui elaborate dal Ministero dell’Interno, lasciando ai suoi funzionari, al Governo scafista, finanche alle cooperative e alle società private che con i nostri soldi si stanno arricchendo, ogni tipo di responsabilità relativa alla gestione degli immigrati. A fronte di una previsione per il 2017 di oltre 250.000 nuovi arrivi, opporsi non è solo un diritto ma è un dovere di ogni cittadino, sopratutto se coloro i quali hanno responsabilità istituzionali, arrivano ad accettare i fallaci progetti di accoglienza di cui il Sindaco di Santorso Franco Balzi, assieme a Luca Cortese per Sarcedo, ne sono fieramente i capofila e strenui difensori”

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