“I soldi della pensione non mi bastano e sono stato costretto a fare prostituire mia moglie”. Ennesimo sequestro di una casa d’appuntamento nell’alto vicentino, da parte degli agenti della polizia locale nord est vicentino.

Nella rete degli agenti del comandante Giovanni Scarpellini sono finite tre persone: due donne cinese di 47 e 51 anni ed un 63nne residente a Vicenza, pensionato, ma con la ‘specializzazione nell’affittare immobili per trasformarli  in case del piacere, con cui, secondo gli investigatori faceva business.

Faceva svendere il corpo alla moglie di 47 anni, che per 50 euro si dava a uomini di ogni età, razza e ceto sociale.
Nella casa di via Verlato a Villaverla, a cui i poliziotti hanno apposto i sigilli, si registrava un andirivieni di clienti a qualsiasi ora del giorno e della notte.
La quantità di profilattici finiti sotto chiave e quel telefonino che squillava all’impazzata, secondo gli agenti, sono la prova che il ‘mercato del sesso’, gestito da marito e moglie più una 51nne col ruolo dell’adescatrice di cliente tramite annunci online, fosse redditizio.

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L’imput alle indagini

A fare scattare le indagini è stato qualche settimana fa il sindaco ‘sceriffo’ Ruggero Gonzo, al quale non era sfuggito il giornaliero e notturno movimento nei pressi della casa hard, ma che aveva anche ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini infastiditi dal continuo andare e venire di uomini che facevano sesso low cost . In particolare Gonzo  avrebbe riferito al comandante Scarpellini di una sospetta Opel condotta da un ultra sessantenne.

Prezzi modici che portavano nella casa d’appuntamento di via Verlato, impiegati, camionisti e dipendenti comunali, che arrivavano dall’alto vicentino, ma anche da fuori provincia di Vicenza.
Magari passavano dalla zona per motivi di lavoro e facevano poi una capatina dalla prostituta di quarto ordine.
Nel corso delle indagini, gli investigatori, hanno ascoltato il racconto di diversi clienti che hanno spiegato come venivano adescati tramite gli annunci, quindi l’appuntamento telefonico ed il ‘servizietto’ lampo che avveniva nella casa di piacere di via Verlato.

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Il blitz
L’irruzione degli agenti è scattata lunedì, quando i poliziotti hanno bussato alla porta della prostituta  che ha aperto coi suoi abitini sexi. Non si trattava del cliente di turno, come pensava la 47nne cinese, ma degli agenti che col decreto della procura di Vicenza hanno apposto i sigilli all’immobile.
Non c’è voluto molto per scoprire che l’affittuario ero lo stesso marito della ‘donnina’, che si è giustificato spiegando agli agenti quanto fosse dura tirare a campare con la sola pensione e che ad un certo punto si era visto costretto, per arrotondare, a fare ‘vendere’ la moglie.
Il business che aveva messo in piedi con la complicità di un’amica della moglie, secondo quanto da lui stesso raccontato gli avrebbe fatto fruttare  circa 1500 euro al mese .

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Il pensionato 63nne è stato  denunciato per favoreggiamento della prostituzione, che prevede il raddoppio della pena trattandosi del marito. A seguito di ulteriori accertamenti,è stata  denunciata anche l’amica 51enne  cinese che aveva inserito gli annunci pubblicitari in internet.
Sequestrati la somma di € 170 ed il telefonino utilizzato per ricevere le richieste, che ha continuato a suonare incessantemente fino al suo spegnimento.
di Redazione AltovicentinOnline
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