Un’azienda leader nel settore della lavorazione del ferro, che ha realizzato i cancelli del Colosseo o le scale del Fondaco dei Tedeschi a Venezia, che consapevole della carenza di maestranze nel mondo del lavoro decide di allestire una scuola al suo interno.
E’ un mestiere antico quello della lavorazione del ferro, che come molte professioni oggi soffre della mancanza di personale specializzato.
Per questo, per garantire un futuro ad un’attività che ha festeggiato i suoi primi 50 anni e che conta 17 filiali all’estero con 500 dipendenti, l’azienda ha deciso di fondare un’Academy al suo interno, per giovani che possono imparare un mestiere antico.
Elena Donazzan, assessore regionale veneto al lavoro, è stata in visita istituzionale per conoscere la realtà negli stabilimenti della Ind.i.a. – Industria Italiana Arteferro spa azienda leader nel mondo per la lavorazione del ferro battuto con sede principale a Malo.
Fondata cinquant’anni fa da Bruno Gonzato a partire da un diploma all’Itis De Pretto di Schio, l’azienda ha iniziato la propria attività a partire dalla lavorazione del ferro battuto e oggi è leader nella produzione e commercializzazione di semilavorati in metallo. Ha il merito di avere facilitato e industrializzato la lavorazione del ferro battuto e possono contare nello stabilimento di Malo su un impianto fotovoltaico da 600 kilowatt che garantisce l’80% dell’approvvigionamento energetico dell’azienda.
Oggi l’azienda conta su 17 filiali all’estero in Croazia, Romania e Stati Uniti con oltre 500 dipendenti. Si tratta di una realtà industriale a conduzione familiare, oggi amministrata dalla moglie del fondatore e dai loro quattro figli, uno dei quali gestisce l’azienda negli Stati Uniti.
“Abbiamo parlato, in particolare, di una Academy per la formazione legata alla lavorazione del ferro battuto e dei metalli – ha spiegato l’assessore al lavoro della regione del Veneto al termine della visita –. La formazione è del resto un elemento essenziale per aziende di questo livello. Ricordo che, nel caso specifico, stiamo parlando di un’azienda assegnatari di un appalto per la realizzazione dei cancelli del Colosseo, un’azienda che ha realizzato le scale del Fondaco dei Tedeschi a Venezia e che realizza prodotti per le ville di magnati in tutto il mondo, portando alto il nome del made in Italy”.
Nell’occasione l’assessore regionale ha potuto visitare la più grande e originale al mondo collezione di statue di fabbri presente in azienda e voluta dal fondatore, oltre ad assistere alla presentazione del sistema antibatterico e virucida per l’architettura, brevettato con l’Università di Padova. “Sono stata molto felice di apprendere anche che hanno deciso di ritornare in patria con una serie di produzioni perché oggi il made in Italy vale di più, perché conviene produrre all’interno – sottolinea ancora l’Assessore regionale al lavoro -. Anche se produrre in Italia continua ad essere molto costoso, la qualità, la prossimità, la velocità sono valori insieme al servizio che i clienti chiedono e che l’Italia può fornire. E, quindi, con la lavorazione di grande raffinatezza e di grande valore il cliente preferisce questo tipo di produzioni e l’azienda ha deciso di riportare in patria il tutto. Ecco perché cercano di formare una scuola interna, una Accademy per giovani che possono imparare un mestiere antico”.