“È indegno che gli istituti scolastici, cioè i cittadini contribuenti, paghino i tamponi agli insegnanti no vax per permettergli di tornare al lavoro. Prendiamo atto della precisazione del ministro chi limita la gratuità dei test al personale che non può vaccinarsi per motivi di salute e restiamo in attesa della nota con i dettagli del protocollo. Confidando che il governo, per accondiscendere ai sindacati, non confermi la gratuità per tutti. Sarebbe un pessimo segnale, una misura discriminatoria nei confronti di altri lavoratori e un regalo a una minoranza irresponsabile a cui lo Stato affida un compito tra i più importanti”. Lo scrive in una nota Roberto Novelli, deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera.

“La scuola è, assieme alla famiglia, la principale agenzia educativa. Agli insegnanti affidiamo i nostri figli e se alcuni docenti rivendicano il diritto di non vaccinarsi, i genitori rivendicano il diritto di lasciare i loro figli nelle mani di chi fa il possibile per garantire la loro salute. Se alcuni insegnanti non si vogliono vaccinare liberi di farlo: il green pass si ottiene anche con un tampone ogni due giorni. Ma a pagarlo siano gli insegnanti stessi. Del resto non abbiamo concesso questa opportunità al personale sanitario, perché concederla oggi a una minoranza di docenti no vax? Altrimenti – conclude provocatoriamente Novelli – si introduca l’obbligo del green pass anche per altre categorie, come ad esempio chi lavora in bar e ristoranti, dando anche a loro la possibilità di effettuare ogni due giorni tamponi gratuiti”.

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