Commercianti rassegnati, che non si sentono coinvolti dalle istituzioni come Pro Loco o comune rispetto alle attività, poche a loro dire, che durante l’anno solare timidamente si cerca di mettere in piedi. Diverse le criticità che gli imprenditori di via Libertà, Piazzale Vittoria e parte di via Roma a Piovene Rocchette denunciano ai nostri microfoni: scarsa illuminazione, decoro urbano che lascia a desiderare, marciapiedi in zone sensibili che non possono essere usati per via di vegetazione incontrollata, luminarie che arrivano fino alla fine di Piazzale Vittoria senza prendere in considerazione i negozi della strada provinciale che porta in montagna, troppo trafficata in estate e le domeniche. Un semaforo che sentono divida il paese da una zona di serie A a una di serie B, anche se chi sta in centro non si sente comunque considerato. Una panoramica che si presenta debole di speranze per il futuro. Con l’arrivo il prossimo anno delle nuove elezioni comunali, gli imprenditori del centro non saprebbero chi votare, delusi da anni di inattività da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite e che forse, hanno provato a rinnovare il paese ma che, stando alle testimonianze raccolte, non hanno portato a nulla di concreto. Ciò che Piovene vuole dalla prossima amministrazione è coinvolgimento, eventi, riunioni annuali con i negozianti per fare il punto della situazione e trovare nuove strategie commerciali, maggiore cura delle vie principali.

Le testimonianze

Giovanna Stella Sapori di Montagna

“Non ho avuto problemi, non mi dispiacerebbe avere per una terza volta il sindaco Masero. Vedremo chi ci sarà. Dalla nuova amministrazione mi aspetterei più attenzione in certi punti sensibili del paese, come alcuni marciapiedi pieni di escrementi di animale. Ad esempio sulla strada che porta all’asilo nido è sempre un po’ problematico perché ci sono piante che escono dalle case. Questo lo avevamo fatto presente, si dovrebbe imporre di tagliare la vegetazione altrimenti non si passa.”

Profumeria Vanità, Antonella

“Per Piovene vorrei sicuramente qualcosa di diverso, a livello commerciale non è stato fatto nulla partendo dal viale centrale che è stato considerato per i negozi. Ci sono più piante morte che vive, le luci sono come ‘lumi del cimitero’ quando in altre parti del paese sono state installate illuminazioni migliori come al bivio, quando si passa alla sera c’è luce; qui alla sera, fuori dai negozi, non abbiamo luce esterna, solo i lampioni dall’altra parte della strada che sono praticamente insistenzi, servono solo per salire in macchina. A livello commerciale non è stato fatto quasi niente, poche manifestazioni, il comune non collabora con la Pro Loco e se lo ha fatto non è stata a favore dei commercianti. Per esempio per il mercatino ci chiedono di tenere i negozi aperti e i banchetti vengono posizionati lontani dal mio negozio. Sarebbe corretto metterli anche nella nostra zona visto che la strada è chiusa, in modo che la gente possa arrivare anche da noi. Non siamo mai interpellati, non è stata mai fatta una riunione con noi commercianti per chiederci come procede, se abbiamo idee o necessità. In occasione di una sfilata di moda che quest’anno abbiamo organizzato il sindaco è venuto e ha fatto un discorso perfetto in quella circostanza, dove invitava i presenti a venire nei nostri negozi. Il sindaco sicuramente frequenta i negozi di Piovene, tutti gli altri amministratori no, compreso l’assessore al commercio. Prima suonano i campanelli per il voto, poi spariscono. Ho dato il mio voto ma non sono più sicura di aver fatto la scelta giusta. Per etica, una volta su cinque entri nei negozi di Piovene. Ci si aspetta che figure istituzionali come sindaco, vice e gli assessori preposti per ogni categoria rispettino quello che hanno promesso in campagna elettorare e per cui sono stati votati. Non so se accetterei lo stesso filone attuale, perché a livello commerciale ho diverse perplessità. Sono stata pro e non so se ho fatto bene. Rifletterò”.

Monica Rossi, Rossi Store

“Non ho mai avuto problemi con questa amministrazione. Masero è stata una brava persona che ha risposto a volte alle esigenze delle persone, a volte no, come non ha mai affrontato il problema di mettere un vigile al semaforo davanti al mio negozio, c’è fila tutte le domeniche in estate per andare in montagna. Non ho mai avuto comunque bisogno di bussare alle porte del sindaco. Non c’è mai stato interesse di fare una riunione con i commercianti, questo sì, per capire come va e incentivare le persone del paese a fare acquisti. Da me la moglie del sindaco viene. Vedo che mettono post su Facebook per promuovere alcune attività, sarebbe utile che iniziassero anche a capire che un paese senza commercio o con scarsa illuminazione muore, si ha paura pure a fare uscire il bambino per farlo andare in palestra. I commercianti sono stati lasciati da soli.”

Edicola Rossi, Lisa Rossi

“Non sono di Piovene, non viviamo molto il paese. Come commerciante non ho avuto nè problemi né tanto meno coinvolgimenti. Speravamo di essere presi più in considerazione, siamo fuori dal centro ma facciamo sempre parte di Piovene. Nel mio negozio non è mai venuto nessuno dell’amministrazione, forse nell’altra edicola sì, ma credo che almeno una volta all’anno a rotazione dovrebbero passare, anche solo per farsi conoscere. Sarebbe corretto passare da tutti. Siamo da 12 anni qui, le altre amministrazioni le conoscevo, conoscevo i loro volti. Il sindaco so come si chiama ma non l’ho mai visto qui. Le iniziative sono organizzate dalla Pro Loco ma qualcosa lo organizza anche il comune: non ci hanno mai coinvolti. Qui siamo isolati dal resto del giro di negozi.”

R11 Caffè, Ciscato Anna

“Sarebbe utile poter fare qualcosa di più anche per noi commercianti, i bar non possono fare niente, se si fa qualche serata il vicinato si arrabbia e il sindaco, non dico che da ragione a loro, ma non fa nulla per aiutarci. La deroga? La concede se c’è la serata in centro, per le feste di paese, ma se è il bar che vuole creare intrattenimento non si può. I clienti ci chiedono spesso questo perché altrimenti è un paese morto, ma non li possiamo accontentare. Il vicinato si lamenta e non si può fare nulla. I limiti che abbiamo sono bassi rispetto ad altri paesi, 10-10,30 poi si sfora. In estate o le domeniche i semafori creano ingorghi davanti al mio locale, il semaforo divide ‘la vita dalla morte’ del paese, le luminarie arrivano fino agli ultimi negozi di piazzale della vittoria, noi siamo esclusi. Sembra come se fossimo di serie B. Sarà anche una strada provinciale la  nostra, ma vedo che ad esempio a Cogollo stanno attuando diverse soluzioni, qui sono anni che è così. Il sindaco qui non viene, non abbiamo mai visto nessuno.”

Armeria De Pretto

“Non ho mai avuto bisogno di chiedere nulla ai sindaci, per cui per me sono tutti uguali. Non è mai stato fatto nulla, il centro storico è sempre lo stesso da 50 anni, dicono che lo miglioreranno ma non si sa quando. L’unica cosa che è stata fatta sono i dossi e qualche semaforo per rallentare il traffico. Non ci sono più manifestazioni sportive in centro, solo gli alpini. I paesetti sono ormai destinati a morire tutti quanti. Prossime elezioni? Non mi interessano, i sindaci hanno più o meno la mia età, siamo anche amici ma nulla di più. Masero ha fatto quello che ha potuto probabilmente, magari è più affezionato agli alpini che ai cacciatori. Quando i gestori vanno in pensione non riapre più nessuno.”

Frutta e Verdura Da Marco Di Gregori Marco

“Sono fantasmi, l’amministrazione è scollegata dalla realtà del paese. Non si vede nessuno, solo al bar due o tre mesi prima delle elezioni, quella è la propaganda che fanno, con il bicchiere di birra o vino. Poi ci lasciano nel dimenticatoio. E’ un discorso complesso, perché anche chi ha uno stabile qui in centro non si fa vedere e così, tutto chiuso, si svaluta tutto e se non si compra più diventa un centro fantasma. Tanti scelgono Piovene per la tranquillità, ‘lavoro e vado a casa a dormire’ dicono. Il classico dormitorio. Gli stessi proprietari degli stabili sono i primi fantasmi. Poi si lamentano perché magari chiudono e non riescono più ad affittare o vendere. Chi vuoi che si metta qui? Io sono qui da 15 anni e vado avanti ormai finché posso. Anche la giunta è lontana anni luce dai problemi reali della gente. E’ difficile per tutti guadagnarsi la giornata, perciò capisco il loro pensiero. Nelle ultime votazioni ricordo che c’erano 6 candidati e tutti con situazioni lavorative un po’ precarie, quindi capisco che sia un lavoro sicuro, ben retribuito e al giorno d’oggi non è facile. Ma bisognerebbe avere anche un po’ di cuore.”

Ottica Pietrobelli

“Sottoscriviamo tutto quello che hanno detto finora gli altri. Non si capisce bene chi ha sotto controllo cosa, ad esempio ho telefonato al comune vari mesi fa per la segnaletica orizzontale davanti al mio negozio, che delimita i parcheggi: sono doppie, triple o quadruple, e mancano quelle del carico e scarico. Tutti fanno quello che vogliono, parcheggiano come preferiscono. Abbiamo chiamato varie volte ma non si capisce di chi sia la responsabilità. Sono stati fatti molti altri lavori in giro per il paese, ma questa parte del centro storico è trascurata. Qui è proprio l’amministrazione comunale che non funziona, stessa cosa per le luminarie in centro. C’è stato un periodo in cui staccava la corrente ad una certa ora qui, e dal viale in poi in un’altra fascia oraria. Poi ci hanno detto che c’era un topo che mangiava i cavi.”

Edicola Bressan

“Non abito qui quindi non voto. Parto dal presupposto che nessuno fa mai niente. La situzione, anche in altri paesi, è sempre peggio. Tutti vanno sugli e-commerce e cosi i negozi muoiono. A livello commerciale qui a Piovene non c’è più niente. Schio o Thiene ancora ogni tanto organizzano qualcosa, qui non più. La notte bianca non è stata fatta perché non sono riusciti a mettersi d’accordo, la sagra del piovenese durava, quando ero piccola io, un mese, ora sono cinque giorni appena, le manifestazioni a metà anno come il mercatino per via delle previsioni meteo nefaste è stato annullato prima ancora di verificare se effettivamente sarebbe stato così. Ci hanno provato diverse volte a fare qualche evento, ma sembra che non riescano a mettersi d’accordo. In centro storico ci viene detto spesso che per questioni di sicurezza le manifestazioni non possono essere fatte, perché l’ambulanza non riesce a passare o cose del genere. Di amministrazioni ne ho viste già cambiare due o tre e nessuno ha migliorato la situazione.”

Laura San Brunone

 

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