Non è più il presidente della conferenza dei sindaci, ma gli sta a cuore la condizione socio sanitaria dell’Alto Vicentino ed ha ancora un ruolo attivo nella comunità, dove augura al suo successore di dialogare costruttivamente con la Regione per tenere alto il nome del nostro ospedale.

Robertino Cappozzo ha guidato per 5 anni la conferenza dei sindaci ex Ulss 4 e a poche ore dall’elezione combattuta del nuovo presidente si dice dispiaciuto del clima di spaccatura politica che si respira all’interno di un organo istituzionale dove la compattezza e l’unione tra colleghi sarebbe fondamentale in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. Azienda zero che prende corpo con il potere accentratore di una Regione che decide senza passare dal popolo e da chi lo rappresenta in maniera diretta. Fusione con l’ospedale di Bassano del Grappa, con la delicata fase di accorpamento dei servizi, che sembra sbilanciata a favore dei nostri vicini di casa che hanno avuto la meglio, usufruendo adesso di quella qualità che va condivisa equamente e che ha quindi sacrificato i nostri  da sempre superiori. Tutto questo mentre si assisteva agli effetti della realizzazione dell’ospedale unico, con primari e medici che si sono dovuti adeguare ad una realtà diversa da quella che vivevano quando chi faceva il capo a Thiene o a Schio, si è ritrovato ad essere subalterno a Santorso. Anni difficili in cui fare il presidente della conferenza dei sindaci non è stato  facile, dovendo respirare i conflitti che fisiologicamente nascono dinanzi ai cambiamenti.

Cappozzo, che tipo di lavoro è stato il suo e perchè questo ruolo è così ambito, nonostante non sia retribuito e il presidente della conferenza dei sindaci è una sorta di bersaglio del cittadino medio, che a lui attribuisce la colpa dinanzi ad un disservizio sanitario?

E’ stato un lavoro di mediazione che ho pagato a caro prezzo. Il mio mandato è arrivato negli anni dello tsunami dell’azienda zero, una riforma ancora in corso, che ha ridotto notevolmente le Ulss venete con le sue conseguenze. Chi ricopre quel ruolo non può sostituirsi a chi decide perchè non ne ha il potere. Può e deve fare valere le istanze del proprio territorio, monitorare, illustrare alla Regione le peculiarità affinchè ne tenga conto, ma non ci si può sostituire ad un direttore generale. Pensi, che io ne ho visti sfilare ben tre, tutti diversi tra loro e con caratteristiche alle quali devi adeguarti per un  dialogo costruttivo. La percezione di chi non è addetto ai lavori è che non fai mai nulla o non fai abbastanza, in realtà, io le farei vedere il volume dei carteggi dei miei 5 anni di mandato per farle capire quanto mi sono dato da fare. Ma è un ruolo difficile, ambito perchè prestigioso, ma è complesso anche perchè non sei tu che decidi e non sempre riesci a farti valere.Noi siamo stati fortunati perchè durante le varie fasi del terremoto siamo stati in grado di mantenere i punti fermi.

Quindi è normale che adesso si stia assistendo a questa lotta per l’ottenimento di quel ruolo?E’ normale che i sindaci del nostro territorio si stiano dividendo così per attribuire quella poltrona?

Le ripeto, è un ruolo prestigioso perchè da sindaco di paese ti ritrovi a dialogare con i rappresentanti della Regione, a parlare a nome di un intero territorio, ma ne devi essere capace perchè se non hai progetti, se in Regione non porti proposte chiare, non sei tenuto in considerazione.

Non le chiedo secondo Lei chi è più all’altezza del ruolo in questo momento, ma Le chiedo di fare un augurio al suo successore..

Sia Franco Balzi che Teresa Sperotto sarebbero all’altezza del ruolo. Il primo ha vissuto al mio fianco questi 5 anni difficili in cui abbiamo collaborato e ci siamo confrontati a lungo durante le riunioni dell’esecutivo di cui faceva parte. La seconda, è un caterpillar, capace di ottenere quello che vuole perchè dotata di carisma. L’ho vista al lavoro su temi importanti come la disabilità e non solo, è un amministratore molto capace.

Si è mai pentito di avere scelto l’accorpamento con Bassano rispetto all’Ulss provinciale di Vicenza?

No, mai. Sarebbe stata una scelta sbagliata, che avrebbe sacrificato le medicine generali, che sarebbero saltate inevitabilmente

Qualche forza politica vorrebbe proporre di andare con Vicenza, a Schio sono state raccolte oltre 4mila firme….

Lo so e infatti credo che i dubbi su Balzi siano nati proprio per la paura che lui, essendo vicino al Pd, possa remare in quella direzione, ma questo testa a testa mi rattrista e delude perchè fa emergere una spaccatura che in questo momento non fa bene al territorio. La compattezza tra sindaci è importante per essere autorevoli e convincenti a Venezia. Io sono comunque a disposizione di entrambi, pronto a dare supporto con la mia esperienza. Chiunque dei due conquisti la maggioranza del voto che è chiaramente politico.

Non le manca il suo impegno e soprattutto, non ha progetti per il futuro? Ha pensato alle regionali proprio in virtù di quest’esperienza forte, che potrebbe mettere a frutto rappresentando un Altovicentino che  è attualmente assente dalle discussioni dei palazzi dove si decidono le cose importanti?

Certo, mi piacerebbe e sono a disposizione, ma non ho casacche politiche e non so se questo sia un bene….Intanto, faccio opposizione al consiglio comunale di Lugo, dove mi piace rappresentare chi crede in me. Vedremo.

Ha dimenticato l’augurio al prossimo presidente della Conferenza dei Sindaci…..

Di non farsi distrarre, di non farsi mai tirare dalla giacca e di stare sempre in equilibrio, senza mai perdere di vista il proprio territorio e la gente che ascolti durante il percorso. Di fare valere il nostro ospedale, dove, al di là delle polemiche, c’è personale medico e paramedico che lavora e porta in alto la sanità del Veneto. Non bisogna abbassare la guardia, ma la nostra rimane una realtà sociosanitaria di cui andare orgogliosi.

Natalia Bandiera

 

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