Tra propositi realizzabili, promesse da libro dei sogni e leggerissime provocazioni, i 4 candidati che si contendono il trono di Schio si sono presentati al pubblico, pronti a ricevere il voto domenica prossima.

Organizzato dalle categorie commerciali, cuore pulsante dell’economia locale, l’incontro ha riscosso grande partecipazione di pubblico, tanto che il cinema Pasubio si è riempito ben prima dell’inizio dell’incontro.

E sono state proprio le domande del pubblico a farla da padrone, suscitando fischi e applausi a ripetizione, segno che anche a Schio, come nelle piazze d’Italia, la gente sta riscoprendo la voglia di tornare a partecipare.

Moderati da un divertente Luca Ancetti, direttore del Giornale di Vicenza, a turno hanno preso la parola i 4 candidati, presentati in ordine alfabetico: Leonardo Dalla Vecchia (sostenuto da Pd, Coalizione Civica, Schio Città d’Europa, Lista dei Quartieri, Schio Polis), Valter Orsi (Noi Cittadini, Veneti per Schio, Fare a Schio, Schiodando), Ilenia Tisato (Lega, Siamo Veneto, Ilenia Tisato Sindaco, Italia Etica) e Marco Vantin (Movimento 5 Stelle).

Nessuno scontro diretto ma un confronto piuttosto pacato tra Dalla Vecchia, che si sente forte di un centrosinistra rinnovato, Valter Orsi, che ha sfoderato l’autorevolezza che Schio ha ottenuto nel territorio come arma vincente, Ilenia Tisato, che vorrebbe fare tornare la gioia a Schio e Marco Vantin, che da Beppe Grillo ha imparato soprattutto “Se non ti impegni tu non pretendere che lo facciano gli altri”.

Da Confcommercio la domanda sul proliferare delle grandi strutture commerciali, l’utilizzo dell’area ex Lanerossi e la Fabbrica Alta.

“E’ fondamentale una programmazione commerciale che prediliga il centro storico, poi le aree urbane e infine quelle extraurbane – ha spiegato Orsi – Abbiamo lavorato per la salvaguardia dei negozi di vicinato e chiuso definitivamente il progetto di super area commerciale alla ex Lanerossi, privilegiandone l’uso produttivo. La Fabbrica Alta è vincolata”. Ilenia Tisato vorrebbe riportare le attività in centro anche grazie all’utilizzo di investimenti. “Gli anziani non hanno riferimenti, dobbiamo aprire un market in centro e ridurre l’imu al 4% per i negozi sfitti”. “C’è il libero mercato e non si possono imporre agli altri il tipo di investimenti che devono fare – ha sottolineato Vantin, commerciante da 20 anni, che su Lanerossi e Fabbrica Alta condivide la posizione di Orsi – Gli sgravi vanno fatti a tutti, non solo ai negozi nuovi”. Dalla Vecchia mira a riaprire i cancelli della fabbrica Alta per ripristinarne il passaggio al pubblico e intende riportare gente in centro per rivitalizzarlo.

Verde, ambiente, agricoltura e acqua i temi cari a Coldiretti. No alla cementificazione e sì alla riqualificazione l’argomento condiviso dai 4 contendenti, con Ilenia Tisato che vede difficoltà nel decoro del centro storico soprattutto a causa della presenza di extracomunitari e persone con difficoltà economiche che non riescono ad investire nei loro immobili. Consumo di suolo zero ma con rispetto a chi possiede aree edificabili per le quali ha regolarmente pagato le tasse è il pensiero di Marco Vantin, che per l’acqua pensa ad un bacino di raccolta in accordo con altri comuni e vorrebbe censire i terreni sfitti per darli in gestione a giovani imprenditori. Leonardo Dalla Vecchia propone piccoli bacini montani per l’acqua, con infrastrutture per la gestione e la creazione di fondi per il recupero di zone montane da lavorare meccanicamente. Secondo Valter Orsi la creazione di Agritour in collaborazione con altri comuni è già un segnale di salvaguardia per gli agricoltori, che di recente sono stati coinvolti in progetti con le scuole. Per l’acqua, in corso c’è il progetto di un invaso a Giavenale ed una collaborazione con il consorzio di bonifica per evitare allagamenti. Riguardo alla cementificazione, l’amministrazione Orsi ha proposto e intende continuare a farlo, dal 10 al 40% di finanziamento per chi non edifica ma riqualifica l’esistente.

Da Confindustria l’esigenza di creare nel territorio, grazie alla formazione scolastica, le professionalità del domani, soprattutto tecnici specializzati in grado di dare alle aziende il personale per crescere e mantenere alta la produttività che caratterizza l’Alto Vicentino.

Da Cna il focus su attrattività e accoglienza, cin Dalla Vecchia che propone centri di aggregazione anche nei quartieri, Orsi e Vantin che con Cuore di Schio hanno creato una rete di collaborazione tra esercenti che intendono potenziare ulteriormente e Tisato che vorrebbe creare un ufficio eventi in comune.

Da Confartigianato è emerso il problema denatalità e invecchiamento. Da Orsi l’attenzione per scuole materne e progettazione futura di tutte le scuole, con riduzioni di rette e incentivi per le famiglie. Tisato ipotizza l’assunzione di un urbanista esperto a cui affidare l’incarico, mentre Vantin vorrebbe dare più spazio ai giovani in modo che creino per loro una congiuntura economica soddisfacente per ‘metter su famiglia’ e Dalla Vecchia punta a mantenere tutte le scuole elementari decentrate in quanto “rappresentano un presidio”.

Poi le tanto attese domande del pubblico, che hanno catturato l’attenzione dei presenti causando una spaccatura netta tra simpatizzanti di uno o dell’altro candidato.

“Che cosa farete per i giovani che cercano un confronto culturale?”

Ilenia Tisato promette di far rinascere Schio partendo dalle scuole primarie mentre Marco Vantin ha già in cantiere la consulta dei giovani e intende continuare il loro coinvolgimento anche grazie a Cuore di Schio. Leonardo Dalla Vecchia vede nei giovani una risorsa mentre Valter Orsi, intende continuare con i bandi all’Informagiovani, che in 5 anni hanno finanziato e reso realtà le idee di molti ragazzi scledensi.

Rivalutazione dei consigli di quartiere è il tema che mette d’accordo tutti i candidati. “Sono il priko embrione del coinvolgimento amministrativo”, ha detto Orsi mentre Vantin ha detto che se sarà sindaco pretenderà la partecipazione dai suoi cittadini.

Tema ‘caldo’ l’inceneritore e la raccolta dei rifiuti. “Incrementare la differenziata e aumentare il riciclo” è l’obiettivo di Dalla Vecchia, mentre Orsi ha spiegato che “il modello Schio è stato preso ad esempio dalla Provincia che ora lo vuole applicare a tutti i suoi Comuni, puntando al massimo possibile della differenziata”. Tisato vorrebbe tornare alle vecchie campane “perché i sacchi dell’immondizia messi fuori per la raccolta porta a porta creano degrado (intervento che ha creato un boato di disapprovazione in sala) e Vantin intende continuare il suo proposito di potenziare la raccolta porta a porta spinta per arrivare alla chiusura della seconda linea dell’inceneritore. “Su 86mila tonnellate che bruciamo ogni anno, dal territorio ne arrivano solo 21mila, il resto viene tutto da fuori per fare business. Dobbiamo arrivare a bruciare 63mila tonnellate. Per quanto riguarda i sacchi del porta a porta, ora che abbiamo visto che gli scledensi sanno fare la raccolta differenziata possiamo mettere le campane interrate per la raccolta (pensiero che era già nei propositi di Orsi)”.

Il futuro della Ulss 7 la domanda di Sanità, che ha visto una netta spaccatura di stampo politico.

“La Sanità è cambiata dal 2015 – ha spiegato un arrabbiatissimo Valter Orsi, che non ha risparmiato le accuse alla Regione Veneto del governatore Luca Zaia – Le schede ospedaliere sono costate soldi e oltre un anno di lavoro e l’assessore Manuela Lanzarin e il commissario Bortolo Simoni le hanno messe in discussione solo perché i politici bassanesi hanno alzato la voce. Devono dimettersi per correttezza. Inoltre è mancata la programmazione dei medici e ora, come era prevedibile, si cerca di dare la colpa ai sindaci, che sono l’ultima ruota del carro. Schio mette oltre un milione di euro nel comparto sociale, per farsi carico di servizi che la Regione ha tagliato”. Secondo Ilenia Tisato la Regione non si tocca e non si devono chiedere dimissioni. Da Marco Vantin una risposta più critica: “La riforma sanitaria doveva essere di tipo solo ed esclusivamente dirigenziale e invece ora ci troviamo a tirare per la giacchetta Zaia per salvare il nostro ospedale e i cambiamenti riguardano i servizi. La Regione ha tolto competenza sai sindaci in fatto di Sanità e Infrastrutture e ci racconta bugie sull’autonomia. A me, questa idea di autonomia al contrario, che spodesta i sindaci, non piace per niente”.

Anna Bianchini

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