Questa è casa mia e qui comando io. Questo è il messaggio che Valter Orsi, sindaco di Schio, ha fatto intendere con chiarezza ieri sera quando ha nominato Marco Tolettini, consigliere comunale di Forza Italia Berlusconi a capo della neonominata commissione di vigilanza sulla nuova Sanità.
Una nomina che circolava da giorni, spodestando di fatto Carlo Cunegato, consigliere di minoranza, ideatore e promotore della commissione, che si era proposto come presidente ed era unico candidato fino a pochi giorni fa. Un colpo di coda che ha mandato su tutte le furie l’intera minoranza, irritata dal fatto che il primo cittadino “abbia venduto l’idea della creazione della commissione agli imprenditori e alle associazioni di categoria e impegnate nel sociale come se l’avesse ideata lui e allo stesso ha fatto di tutto per mettere a capo uno ‘dei suoi’ pur di non lasciarla gestire ad un membro dell’opposizione”.
“Sono contento che ci sia la commissione e appoggerò Tolettini – ha comunicato Cunegato con una signorilità che sarebbe piaciuto vedere nella maggioranza, più che nella minoranza – ma denuncio l’iter usato dal comune. Noi Cittadini e il sindaco Orsi si erano proposti come civici che volevano esprimere trasparenza e purezza, ma si stanno rivelando la peggiore espressione delle vecchie politiche, quelle fatte di inciuci e di controllo totale su tutto”. Orsi ha rigettato le accuse, buttandola sul burocratico e sottolineando che visto che ‘burocraticamente’ la commissione come proposta da Cunegato non si poteva fare, ha dovuto lui stesso ‘ridisegnarne’ il percorso, per portarla in vita e nominarne i membri. “L’unica cosa che vi interessava era avere la presidenza – ha commentato Orsi – Vi darò la presidenza di qualcos’altro”. Un commento di dubbio gusto che è risuonato nella sala consiliare come una stilettata e ha fatto capire chiaro e tondo il sindaco-pensiero: non si muove foglia che Orsi non voglia.
“So che il sindaco ha contattato personalmente Tolettini dopo aver proposto la candidatura ad un altro membro della maggioranza”, ha spiegato Cunegato, a cui ha fatto eco Giovanni Battistella, capogruppo del Pd, che ha contestato l’appartenenza politica di Tolettini: “Troppo vicino alla maggioranza che governa la regione e che ha voluto la riforma sanitaria. Che senso ha mettere a capo della vigilanza perché non si perdano i servizi della Ulss 4 chi già di partenza appoggia la riforma?”
Dello stesso avviso anche Mario Benvenuti, consigliere del Pd, che ha sottolineato: “Le commissioni non sono del sindaco, ma dell’intero consiglio. Il sindaco ha il compito di amministrare, ma era la conferenza dei capigruppo che doveva contattare gli interessati. Il sindaco non può volere impossessarsi di tutto”.
Indispettito di tante accuse, Orsi ha ripreso il microfono: “Una comunità deve trovarsi un leader per parlare di un tema così delicato”, accusando di fatto di incompetenza l’intera opposizione.
Il primo punto del consiglio comunale di ieri, ha lasciato un retrogusto amaro agli addetti ai lavori e a chi conosce i retroscena della vicenda. Non tanto per la nomina di Tolettini, ma per il messaggio che è risuonato forte e chiaro nonostante non sia mai stato pronunciato: comanda la maggioranza, anche al di sopra del buon senso. Perché diciamolo, che cosa ci sarebbe stato di male nello scavalcare eventuali intoppi burocratici e lasciare la gestione della commissione a chi l’aveva voluta, anche se si trova in minoranza? A uno che sta sul fronte opposto rispetto a chi ha pianificato la riforma ed è quindi (naturalmente) più propenso a cercare la pulce nel pagliaio? Perché questa frenesia di tenere sotto controllo una commissione che deve solo vigilare, scegliendo addirittura un esponente di un partito (quello di Lia Sartori e Giancarlo Galan) che ha voluto il project financing che, buono o non buono, Orsi ha contestato fino ad arrivare a denunciarlo alla corte dei conti? Inoltre è doveroso chiedersi: cosa potrà mai fare il comune di Schio che l’intera conferenza dei sindaci non sia in grado di fare?
Anna Bianchini