Scarpellini incognita per Schio?

Se c’è qualcuno che ha già sottolineato a mezzo stampa, durante una campagna elettorale accesa sul tema sicurezza e sotto tono per altri argomenti, che il mandato dell’attuale comandante del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino scadrà a breve, Valter Orsi, ha  detto a chiare lettere che Giovanni Scarpellini non si toccherà. Lo aveva detto l’ex  candidato sindaco  Giorgio De Zen di Coalizione Civica che aveva anche incontrato l’ufficiale per confrontarsi sul problema delle baby gang e parlarne quindi in maniera adeguata , ma  lo ha dichiarato ufficialmente Orsi  durante la conferenza stampa con cui si sono tracciati i 5 anni di bilancio di attività svolta dalla Polizia Locale scledense.

Anni di successi per quanto riguarda i problemi sindacali risolti con il duro lavoro di Scarpellini e del presidente del Consorzio Albino Mosele. Una coppia che ha funzionato, che ha dimostrato con numeri alla mano che anche quando c’è un’emergenza come gli episodi di criminalità del 2018 che hanno scosso la cittadinanza, la risposta arriva, se si investe su chi, a spese dei Comuni, mette al primo posto il valore-sicurezza, sul quale i veneti non scendono a compromessi.

‘Abbiamo sofferto tanto – ha detto Valter Orsi – quando siamo rimasti colpiti  da episodi che grazie a Scarpellini e ai suoi uomini, sono stati risolti con professionalità e competenza. Basti pensare a come sono stati assicurati alla giustizia i componenti di baby gang dedite allo spaccio e alla spartizione di un territorio, di cui questi delinquenti volevano impossessarsi, vendendo la loro droga nei parchi della Valletta e di Giavenale. Vedendo lavorare Scarpellini e Mosele, che non si sono risparmiati quando c’era da lavorare anche di notte, ho capito quanto la sicurezza sia una cosa seria. Non ci si improvvisa su un tema del genere. Non è facile arrestare e portare un giudizio chi delinque, per come è fatta la nostra legge e perchè il tutto richiede quella competenza che solo i professionisti del crimine come Scarpellini e Mosele possiedono. Non a caso, stiamo parlando di due ex militari dei Carabinieri e della Guardia di finanza che hanno dato una svolta a questa Polizia Locale, oggi presa come modello non solo in Veneto. Ma anche nel resto d’Italia. Se verrò rieletto, il giorno dopo le elezioni, convocherò Scarpellini perchè continui a proteggere gli scledensi. Perchè riconfermi il suo mandato e rinnovi il contratto. Ha dimostrato di essere prezioso e non smetterò mai di ringraziare il Comune di Thiene per averlo messo in comune con noi. Questo – ha continuato Orsi – ha consentito di potere condividere risorse valide che oggi sono al servizio della nostra comunità. La Polizia Locale ha cambiato pelle per diventare un fiore all’occhiello, al quale non saprei rinunciare se dovessi essere riconfermato sindaco’.

I dispiaceri di Scarpellini

Non si è sbottonato invece, Giovanni Scarpellini, che nonostante la sua figura severa e la compostezza conferita dalla divisa che indossa fiero, si lascia andare ad una espressione amara davanti ai giornalisti che gli hanno chiesto se continuerà il suo mandato. Sul suo volto, ci sono ancora i segni dei dispiaceri dello scorso anno, quando finì nel bel mezzo di una tempesta politica, con accuse, che sono state oggetto di un’inchiesta della magistratura di Vicenza, che aveva indagato per una fuga di notizie relativa ad una indagine delicata riguardante lo spaccio di stupefacenti a Schio.

Una vicenda delicatissima, che è approdata in Procura e di cui si è occupato il Capo della Procura Antonino Cappelleri in persona. Qualcosa che ha procurato dolore in più ambienti, dove si è reso necessario un ricambio. Ma i dispiaceri per Scarpellini non sono finiti, dato che di recente è finito nel mirino di chi non ha accettato la sua consulenza nel progetto del Commissariato di Polizia di Stato. Richiesto da quasi 40 sindaci e da tutte le associazioni di categoria e motivo di vetriolo che ha sporcato la campagna elettorale scledense, dove a qualcuno, chissà perchè, non è andato giù che un intero territorio di circa 250mila abitanti chiedesse quello che esiste già da tempo in realtà molto più piccole e con minori problemi di sicurezza.

‘E’ stato davvero squallido quanto accaduto e semplicemente richiesto da un nutrito numero di sindaci, attaccati solo perchè io facevo parte del gruppo dei firmatari. – ha detto Orsi – Non capisco come si sia trasformato qualcosa che non dovrebbe avere colori politici in una guerra politica. La sicurezza non dovrebbe avere bandiere ed è stato davvero vergognoso che con i parlamentari del nostro territorio presenti a Roma, a stretto contatto con il Ministro dell’Interno, solo Cristina Caretta abbia inoltrato un’interrogazione a Matteo Salvini. Il Commissariato lo avevano chiesto i primi cittadini di tutto l’Alto Vicentino, oltre sei mesi fa ed esiste una richiesta da parte del questore di Vicenza, inoltrato al Ministero, che motiva, mettendolo nero su bianco, perchè sarebbe importante averlo. Quanto è accaduto è incommentabile’.

 

Natalia Bandiera

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia