Oltre 50mila persone in piazza del Popolo a Roma e tra di loro anche le associazioni di categoria dell’Alto Vicentino. Tutti insieme per far sentire la voce di chi ogni mattina apre il cancello della sua attività e tenta in tutti i modi di rimanere a galla nonostante le pressioni del fisco, l’esasperazione della burocrazia, la mancanza di danaro e uno stato che promette azioni concrete ma poi si perde nei meandri del ‘non s’ha da fare’.

Una ‘marcia su Roma’ che è partita in treno e autobus anche da Thiene e Schio e ha portato i rappresentanti di Confcommercio, Cna, Confartigianato e Confesercenti nella capitale per esprimere solidarietà ai colleghi e dare un forte segnale di protesta al nuovo governo.

“La partecipazione massiccia e l’attenzione che tutti hanno prestato ai discorsi dei presidenti di categoria è stato un chiaro segnale di necessità di cambiamento – ha commentato Emanuele Cattelan, presidente Ascom di Thiene –. Con la protesta pacifica di oggi abbiamo dimostrato che c’è grande coesione tra le associazioni, ma abbiamo anche evidenziato che se serve siamo perfettamente in grado di scendere in piazza”.

Gli ha fatto eco Andrea Piovan, presidente di Confartigianato di Thiene, che ha commentato: “E’ un messaggio diretto in particolar modo a Matteo Renzi, che proprio in questi giorni prende sulle spalle l’incarico più importante del paese. E’ stato significativo e importante vedere così tanti artigiani e commercianti lasciare il posto di lavoro per andare a Roma a far sentire la propria voce. Noi siamo disposti a sacrificarci e a sacrificare le nostre imprese, ma ora è il momento che lo stato faccia qualcosa per noi”. E questo qualcosa si può tradurre in parole povere e molto comprensibili: tassazione equa e non da spremitura di agrumi, burocrazia snella e riduzione del debito della pubblica amministrazione.

“E’ stata la prima discesa a Roma – ha sottolineato Guido Xoccato, presidente Ascom di Schio – e ha registrato un numero di presenze ben al di sopra delle aspettative. La piazza era passionale e vivace, segno che la pazienza e il tempo dell’attesa sono finiti. Nel 2013 hanno chiuso 1.000 attività al giorno, se continua così si sperpera un patrimonio enorme di imprese e famiglie. L’esasperazione oggi era tangibile e con questa manifestazione abbiamo dato un primo segnale – ha concluso –. Ora il governo deve muoversi e dare delle risposte concrete, altrimenti l’azienda Italia rischia di morire”.

“La manifestazione è stata un grido di dolore ma anche un grido di speranza – dice la presidente di CNA Vicenza Cinzia Fabris – la speranza di poter uscire da questa situazione difficile. E’ stato importante esserci e CNA ha risposto con una partecipazione massiccia, in maniera compatta, e ne sono contenta. Ringrazio chi ha lavorato per organizzare questa giornata e gli artigiani che sono venuti a Roma. Adesso speriamo che la protesta venga recepita. La piazza si è alzata dopo 30 anni perché siamo arrivati all’ultima spiaggia.

La classe politica deve prendere coscienza di questo. E delle condizioni in cui si trova il mondo artigiano. Adesso ci hanno visti. Hanno sentito la nostra voce di dolore. Ci aspettiamo ora che indicazioni e tempi dettati dal premier Matteo Renzi per affrontare tematiche importanti vengano rispettati. Abbiamo bisogno di risposte”.

di Anna Bianchini

 
 
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