“Noi non chiudiamo la porta all’Italia, ma vogliamo portare avanti un dialogo costruttivo. Questa non è la fine del dialogo ma una nuova fase del dialogo”.  E ancora: “Ridurre il debito pubblico italiano è nell’interesse del popolo italiano”.

Parole dette ieri dal commissario Ue, Pierre Moscovici, dopo il rigetto del piano di bilancio da parte del collegio dei commissari.

Un’apertura, dunque, per ricucire lo strappo con l’Italia , la cui manovra non ha ‘sposato’ i favori dell’Unione europea, che confida in una rimodulazione del piano.

Poi l’intervento, ben lontano dalla mediazione, del leghista Angelo Ciocca, che platealmente, cafonescamente, decide di ‘vendicare’, in piena autonomia, il ‘Bel paese’ con un’azione che di bello ha ben poco: salito sul palco al termine delle domande dei giornalisti, Ciocca si è tolto una scarpa e ne ha passato la suola sulle carte del commissario agli Affari economici.

E non è finita qui. Dopo, tronfio di gloria e gonfio di boria, ha persino pubblicato il video della ‘imbrattatura’  su Twitter, con il seguente commento: “A Strasburgo ho calpestato (con una suola Made in Italy) la montagna di bugie che Moscovici ha scritto contro il nostro paese. L’Italia merita rispetto e questi Euroimbecilli lo devono capire, non abbassiamo più la testa”.

A dire il vero, ce ne ha dato lui motivo di abbassare la testa e vergognarci, con quel gesto talmente puerile, probabile retaggio di una sofferta infanzia scolastica in cui la maestra bocciava i temini del piccolo Ciocca.

Ma Moscovici non è una dolce maestrina, e quando il leghista, sfrontatamente, gli ha pure porto la mano, si è allontanato contrariato senza stringergliela. Nessuna parola contro l’autore del gesto offensivo.

Non ha taciuto dopo. Il commento del commissario Ue sui media francesi è stato:  “Un provocatore e un fascista, per parlare chiaro. Si vede il germe di una violenza simbolica inammissibile.  Comportamento indegno di un europarlamentare. E’ gente che attacca la democrazia basata sulle regole, sul rispetto delle istituzioni e sulla libertà”.

IL leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato: ” – “L’Europa non la cambiamo con le provocazioni. Non voglio uscire dall’Europa , non voglio uscire dall’euro, non voglio sbattere le scarpe sui tavoli, pero’ lasciate che gli italiani lavorino”.

Chi è Angelo Ciocca

Leghista della vecchia guardia, di quella, per intenderci, che ha preceduta la discesa dalle vette del nord di Salvini per intascare anche i voti del sud, Ciocca, durante la campagna elettorale in cui si è candidato eurodeputato, sui cartelloni scriveva questo slogan: “Prima il Nord anche in Europa”.  Superfluo sottolineare che per lui, in Italia, il sud può fetere all’infinito e oltre.

Ma quella di eri a Strasburgo non è neanche la prima tra le azioni eclatanti, violente, di cui è capace Ciocca. L’europarlamentare, nel 2014, nel corso della campagna elettorale, con orgoglio, si fece filmare mentre stava distruggendo una slot machine. Perchè? Un portale on line aveva proposto ai suoi lettori un sondaggio su tre temi caldi come slot, euro e infrastrutture. Il 94,9% dei bergamaschi rispose sì alla diminuzione delle possibilità di accesso al gioco d’azzardo. Da qui, a sostegno dei conterranei, ( lui è nato a Pavia) per incassarne i voti,  spaccò a martellate la slot machine.

” Guardate quanto sono bravo“, penserà ad ogni sua performance.

Patrizia Vita

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