L’Ue vicina all’obiettivo. Il 70% degli europei vaccinato con una dose, il 57% col richiamo. Ad annunciare il risultato è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha evidenziato come queste cifre collochino “l’Europa tra i leader mondiali”. Secondo l’organizzazione Our world in data (al 26 luglio), infatti l’Unione superava ad esempio sia il Regno Unito, col 54,93% di cittadini pienamente immunizzati, che gli Stati Uniti col 48,79%. In realtà il target che l’Esecutivo comunitario aveva fissato, era il 70% degli adulti con la piena immunizzazione anti-Covid entro l’estate. Un traguardo, che nei mesi scorsi era stato anticipato a fine luglio. Per questo non sono mancate alcune polemiche di fronte al trionfalismo della dichiarazione della leader europea. Ma da palazzo Berlaymont un portavoce ha chiarito: “i sieri necessari sono stati distribuiti agli Stati membri” nelle scorse settimane. Come a indicare: se alcune campagne nazionali vanno più a rilento, la responsabilità non è di Bruxelles.
A pesare in particolare è il caso della Bulgaria, con soltanto il 18,5% dei suoi cittadini ad aver ricevuto il primo shot, ed il 16,7% entrambe. E anche con la Romania e la Finlandia non va molto meglio, qui è rispettivamente il 30,1% ed il 36% ad essere pienamente immunizzato, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc). E comunque, come ha indicato la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, impegnata in un tour delle capitali Ue proprio per aiutare a sbloccare le situazioni più critiche, “le proiezioni indicano che la vaccinazione completa di almeno il 70% di europei avverrà entro la fine dell’estate”.
Secondo l’Ecdc sono poco meno di 520 milioni le dosi distribuite, contro i 443milioni di shot somministrati, ovvero, quasi 80 milioni i sieri rimasti sugli scaffali. Ma quello che conta sul serio a questo punto è non abbassare la guardia, perché la variante Delta continua a dilagare senza sosta, con i numeri dei contagi e dei ricoveri ospedalieri in volata, e Paesi europei, come la Spagna, Malta e l’Irlanda, di nuovo colorate di rosso sulle mappe del rischio. Il vero obiettivo è insomma quello di scongiurare la quarta ondata, le cui conseguenze, oltre a nuovi morti, porterebbero “al deragliamento della ripresa economica”, spazzando via “4.500 miliardi dal Pil entro il 2025”, come ha avvertito il Fondo monetario internazionale riferendosi alla situazione globale. Una maratona vaccinale, che nonostante le derive dei No Vax, vede l’Italia, col 71,8% di immunizzati con la prima dose ed il 54,3% col richiamo (dati Ecdc), in buona posizione nell’Ue, in compagnia di Francia (72%; 54,7%) e Germania (71,7%; 55,5%). A fare decisamente di più sono Malta, con l’82,7% delle due dosi somministrate, l’Irlanda il 68,8%, e la Spagna col 61,2%, tutte costrette a correre ai ripari, sotto la minaccia dell’incalzare delle mutazioni.