“La maggioranza in Regione propone di aggiungere una APP agli smartphone veneti. Dovremo scaricarla per riuscire ad avere assistenza preventiva, in caso di sintomi legati al Covid, e per la sorveglianza sanitaria, per sapere come sta il malato di Covid in caso di quarantena a casa. In pratica, schiacciando un pulsante puoi segnalare sei hai sintomi oppure, se sei positivo, puoi informare se stai bene o se cominci a stare male”. Lo ricorda, tramite una nota, la Consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda che osserva: “L’informazione viene trasferita o al medico di base o a una struttura del sistema sanitario regionale, ma ancora non è chiaro quale, che dovrebbe rispondere sempre tramite la App, ma non è chiaro il passaggio. Non si tratta di una App per geolocalizzare o controllare se il positivo rispetta o meno l’isolamento, ma dovrebbe “alleggerire” il compito del Sisp e dei medici”. “Come? – puntualizza la Consigliera – non è chiaro. Innanzitutto, i medici di base come faranno a svolgere attività ordinaria di assistenza e visite per persone con cronicità o non autosufficienza, a continuare a fare vaccini e tamponi, rispondendo al contempo alle segnalazioni dei singoli che denunciano tramite App di avere un sintomo? In seconda battuta, i disservizi che i cittadini continuano a segnalare testimoniano un’insufficienza del personale impegnato nei Sisp (numeri oscuri ai più), che si occupano di tracciare i malati e verificarne la condizione di salute; l’attivazione della app, con un impersonale servizio di segnalazione, non può sostituire la funzione degli operatori, che rimarranno comunque in numero esiguo rispetto all’effettiva emergenza di oggi: se non si calcola di implementare il personale impegnato nel servizio di tracciamento, come si farà a rendere utile la App? Un po’ come Immuni: attivata, ma non implementata per dare risposte, alla fine risultava inutile: oggi ci riferiscono che è attiva al 100% anche in Veneto. Ulteriore aspetto è quello relativo alla risposta in caso di necessità: nel momento del bisogno, dovrà essere operativa l’Assistenza domiciliare in tutti i territori, l’Unità USCA. Ma è realmente ed efficacemente attiva in tutti i distretti? Dalle vostre segnalazioni, molti territori risultano scoperti dal servizio. E i numeri degli accessi nei pronto soccorso, ormai oberati, lo confermano”. “Oggi in commissione abbiamo chiesto chiarimenti – prosegue la Consigliera – ma non ci sono state date informazioni, se non che il paziente potrà selezionare i suoi sintomi e far arrivare un ALERT a medici di base e a chi si occupa di gestire il monitoraggio dei positivi. Diciamo che non servirebbe se il sistema di assistenza funzionasse. Le domande senza risposte le riproporrò in Commissione Sanità, per capire se la App potrà essere realmente utile vista la carenza di personale dedicato ed i medici oberati di compiti. ll rischio di confondere ancor di più il cittadino, invece di aiutare chi è in prima linea ad assistere i malati, è alto e non ce lo possiamo permettere”.

 

 

 

 

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