Ultima domenica di stop per ristoranti e bar al chiuso: da martedì 1 giugno infatti anche i locali senza spazi all’aperto potranno tornare al lavoro a pieno regime, con aperture possibili sia a pranzo che a cena. La ripartenza delle attività dovrà seguire degli specifici protocolli e delle linee guida, emanate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che prevedono ad esempio la rilevazione della temperatura corporea e l’adozione di misure volte a evitare gli assembramenti fuori dai locali.

Per la riapertura, ogni esercizio ha l’obbligo di definire «il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria». Bisognerà inoltre rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale. Tra i tavoli è obbligatorio mantenere «almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors)». Non è necessario il distanziamento se si tratta di conviventi e non vi è più un limite di posti a tavola. La mascherina va indossata «in ogni occasione in cui non si è seduti al tavolo».

Per quanto riguarda i bar e i locali, dall’1 giugno è consentito consumare al bancone. Si deve assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio). Se non ci sono posti a sedere «si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione».

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