Le fake news, le bufale, sono diventate un vero e proprio fenomeno virale. Impazzano, viaggiano alla velocità della luce e si diffondono come una pandemia.

Soprattutto oggi che l’informazione avviene prevalentemente tramite il web e i social.
Cosa sono le fake news? 
Sono vere e proprie notizie confezionate ad arte con lo scopo di guadagnare sui banner pubblicitari o di screditare un personaggio o gruppo di persone.
Il primo dato a sostegno della viralità delle notizie false è arrivato su Buzzfeed il 16 Novembre 2016: negli ultimi tre mesi di campagna elettorale americana le interazioni su Facebook con le notizie di testate riconosciute sono state inferiori a quelle con le cosiddette bufale. Nel nostro Bel Paese non va meglio,ben il 50% degli italiani ammette di avere creduto ad almeno una fake news nell’arco dell’ultimo anno. E addirittura il 13% confessa di aver “abboccato” a più di 5 notizie costruite ad arte.
Basti pensare che nel 2016 il termine “Fake news” stato fra i trend mondiali di ricerca su Google ed è stato eletto termine dell’anno.
Ma come possiamo fare per tutelarci?
Prima di tutto porre attenzione alle fonti, fidarsi solo di testate giornalistiche autorevoli e verificate.
In secondo luogo drizzare le antenne quando vediamo i soliti titoloni bomba clickbait scritti tutti in maiuscolo e sensazionalistici, i classici “Nessuno ci crederà, ciò che è successo è incredibile”.
Come terza mossa fare attenzione alle immagini, spesso vecchie e decontestualizzate, per togliersi ogni dubbio basta fare una rapida ricerca su Google immagini e verificarne la provenienza.
In quarto luogo, ancora più importante, prima di condividere e credere a una notizia, usare un po’ di analisi critica senza ragionare di pancia.
Se una notizia ci sembra troppo strana, scritta in modo sgrammaticato e proveniente da testate poco qualificate per buon prima di contribuire alla sua diffusione è bene fare delle ricerche in merito.
I siti giornalistici fabbricatori di fake news giocano moltissimo anche con nomi che per assonanza richiamano tantissimo le testate giornalistiche più famose.
Per esempio abbiamo:
Il Matto quotidiano
Ilmessaggio.it
IlCorriereCloud.it
LaNozione
Il Fatto Quotidaino.
Tutti siti bufalari ma che si basano sulla distrazione dell’utente medio che non fa attenzione al nome e automaticamente lo collega al semi omonimo più famoso.
Annina Botta
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