Nel 2023 il mercato dei prestiti ha mostrato una dinamica altalenante, con i primi cinque mesi in crescita, seguiti da una frenata, più o meno marcata, nei mesi successivi, ma nel bilancio dell’intero anno le richieste hanno registrato un aumento dello 0,4% rispetto al 2022.

Lo affermano i dati del barometro Crif, secondo i quali a risentire maggiormente di questo andamento a singhiozzo sono state le richieste dei finanziamenti finalizzati con un calo del 10,4%, mentre tengono il comparto i prestiti personali che hanno segnato un aumento 18,9%.

“Il 2023 è stato l’anno della cautela, sia per quanto riguarda le famiglie che hanno ridimensionato i progetti di spesa, sia dal punto di vista dell’offerta, con una maggiore attenzione sui criteri di accesso al credito per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce”, commenta Simone Capecchi, executive director di Crif.

 “Le previsioni dell’anno da poco iniziato mostrano che l’espansione delle consistenze di credito sarà inferiore rispetto alle performance del biennio 2021-2022, anche perché la maggiore rischiosità attesa manterrà caute le politiche di offerta. In questa direzione vanno le raccomandazioni degli organi di vigilanza che sollecitano gli operatori a mantenere alta l’attenzione sulla domanda di credito”, conclude Capecchi.

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