Sedici tappe, fino a domenica 9 giugno, all’insegna della gastronomia, dell’arte, della storia, dello sport e della cultura. Ma soprattutto all’insegna del vino italiano più venduto nel mondo e del seducente territorio nel quale si produce, le colline di Conegliano e Valdobbiadene.

Parliamo della 24ema edizione della “Primavera del Prosecco Superiore”,  una delle rassegne enogastronomiche, e non solo, che in un costante crescendo di anno in anno, richiama in questo bellissimo angolo della Marca trevigiana centinaia di migliaia di visitatori.

“Con questa iniziativa, che vanta un’organizzazione consolidata ma sempre attenta all’innovazione – sottolinea l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner –, si celebra il connubio tra uomo e ambiente, patrimonio di storia e di tradizione, ma anche prezioso volano economico per tutto il territorio. La culla del Prosecco, infatti, è uno dei territori turistici emergenti e più ‘grintosi’ del Veneto, prima regione turistica d’Italia: nel 2018 le colline del Prosecco hanno infatti ospitato oltre 437 mila presenze turistiche, registrando un incremento del 5,2 per cento rispetto all’anno precedente”.

“Questi e altri dati avvalorano la scelta della Regione e del presidente Luca Zaia di aver candidato per la loro unicità culturale e storica le Colline di Conegliano-Valdobbiadene a entrare nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco – conclude Caner –. Ad esempio la crescente internazionalità del territorio e del suo prodotto simbolo, come emerge dal confronto tra i mercati dell’export di questo prodotto con i Paesi di provenienza dei turisti stranieri che visitano la zona: la Germania è in prima posizione per import, in quanto nel 2016 è la destinazione del 20,7% delle esportazioni di Prosecco Superiore Docg, ma nello stesso tempo è la provenienza del 17,3% degli arrivi di turisti stranieri che hanno scelto la zona delle colline di Valdobbiadene e Conegliano per trascorrervi un soggiorno. E tra i mercati strategici spiccano il Regno Unito, l’Olanda, il Belgio e il Lussemburgo, mentre tra i mercati nuovi si evidenzia l’Australia e la Scandinavia”.

Oggi, infatti, sul territorio sono presenti 185 case spumantistiche che hanno prodotto oltre 91.4 milioni di bottiglie nel 2017 per un valore della produzione che ha toccato quota 502,6 milioni di euro franco cantina. Oltre il 40% dell’intera produzione è esportato in più di 140 paesi nei cinque continenti. Complessivamente gli addetti al settore enologico sul territorio sono 6.245.

(a cura uff stampa Reg Veneto)

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia