Lo confesso, ho un debole per Elisa Isoardi. E più il pubblico la svilisce e cerca di metterla alla berlina, più io la ammiro. Con i suoi pregi e i suoi difetti, ma soprattutto per la sua passione.

L’apoteosi della mia ammirazione infatti, l’ho constatata , quando ha postato, senza nessuna paura, una foto di lei e Matteo Salvini in un contesto molto intimo, regalando al ministro più social del mondo umanità e passionalità.

L’addio al politico più leader d’Italia è stato dato così, da una conduttrice Rai che non è neanche famosissima, che lo ha ringraziato del suo amore, avendo il coraggio di esporsi pur essendo già nel mirino e sapendo che un branco di intimoriti di Dio, quelli che come obiettivo hanno la salvaguardia delle apparenze, sarebbe rimasto annientato da tanto oltraggio. E ne avrebbe sparlato malissimo da qui all’eternità.

E quindi, se prima mi limitavo ad invidiarla la Isoardi, ora mi sta pure simpatica. Ha vissuto una normalissima storia di sangue e passione, dove il ruolo sociale e l’immagine pubblica sono solo lo sfondo di una normale storia d’amore. Di corna (magari, a detta di qualcuno) e rappacificazioni. Di sacrificio e mancanza di tempo. Che ha incassato la rabbia della fine e l’ha sbattuta in faccia al mondo senza paura di mostrarsi debole. Che poi, la vera forza, è tutta lì.

Ed è bellissimo così. Elisa Isoardi, che molla Salvini e lo mette nudo alla berlina, è tutte noi. Ha trovato il coraggio di sfondare il muro del pudore e segnato il territorio, per dire al mondo e alle prossime aspiranti first lady ‘mo’ fate i conti con questo’.

Fate i conti con un uomo innamorato, che chiude gli occhi quando le sta vicino, che la annusa per sentirne il profumo e se ne fotte che lei gli sta scattando una foto. Non c’è ruolo che tenga. Me le immagino le facce degli sconvolti. Casalinghe con il cuore in soffitta, ben cellofanato per proteggerlo dagli attacchi delle passioni. Uomini di potere, che non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio e che si spengono per amor di ruolo e si fingono impeccabili e forti.

Che squallore, il leader maximo d’Italia (a meno che non sfrangi dai 5 Stelle) immortalato e gettato in pasto all’impeccabile popolo italico. Quelli perfetti, che vanno tutti a messa la domenica. Casalinghe frustrate e mariti innamorati, fedelissimi alle amanti.

A me questa immagine di Salvini invece è piaciuta. Certo, non è convenzionale, ma di convenzioni, in politica, non ne abbiamo avute abbastanza? La Isoardi me lo rende umano, meno cretino di quando si fa i selfie da solo o fa l’elenco delle cose da fare come fosse una massaia. Umano, ma  non meno leader di Napoleone quando scrisse a Giuseppina “Ti detesto. Sei una disgraziata, realmente perversa, realmente stupida, una vera e propria Cenerentola. Non mi scrivi mai, non ami tuo marito; tu sai il piacere che le tue lettere gli procurano eppure non riesci nemmeno a buttar giù in un attimo una mezza dozzina di righe. Che cosa fate tutto il giorno, Signora? Che tipo di affari così vitali vi privano del tempo per scrivere al vostro fedele amante?”

Del resto, di uomini che sanno amare anche se ricoprono ruoli di prestigio, ce ne sono parecchi. Da Edoardo VIII, che rinunciò al trono inglese per amore a Carlo d’Inghilterra, che pur avendo la splendida Diana nel letto scrisse a Camilla “vorrei essere il tuo tampax”.

E chissenefrega se Salvini e la Isoardi si sono lasciati. Cosa ci importa del motivo. A me rimane l’immagine della passione, di un amore vissuto a letto e non la staticità di un convegno. Con lei che stira e lui che la annusa. E tutto questo fa di Salvini un uomo, prima ancora che un politico. ‘Conditio sine qua non per essere un leader’.

Grande Elisa con il tuo cuore in fiamme. Che è sempre meglio di uno chiuso in soffitta.

Anna Bianchini

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