4mila studenti, aule studio, grandi spazi per conferenze e congressi. La Polizia Locale Alto Vicentino ha confermato che l’ampia struttura del Faber Box potrebbe essere luogo ideale per lo spaccio e per prevenire episodi di spaccio l’amministrazione comunale ha deciso di dotare la struttura di dieci nuovi occhi elettronici, pronti a vigilare per tutelare i ragazzi.

La giunta ha intenzione di installare per l’inizio del nuovo anno scolastico un sistema di video sorveglianza grazie alla partecipazione al progetto del Ministero degli Interni ‘Scuole Sicure’. Un progetto che ha come obiettivo quello di combattere la diffusione di sostanze illecite negli istituti scolastici e che in città vuole concretizzarsi con il controllo dei luoghi maggiormente frequentati dagli studenti, come appunto il Faber Box e con iniziative di sensibilizzazione e prevenzione rivolte ad alunni, genitori e insegnanti.

“Sono circa 4mila gli studenti del campus iscritti al Tron-Zanella, al Pasini, al De Pretto, al Garbin e al Martini che frequentano quotidianamente il Faber Box – ha spiegato l’assessore all’Istruzione Katia De Munari – Oltre a loro nella struttura gravitano anche molti altri giovani e cittadini che usufruiscono delle aule studio, delle sale conferenze per seminari e congressi o dei servizi dell’Informagiovani. Ciò implica un accesso libero ai vari piani dell’edificio e di conseguenza anche il rischio che possano introdursi soggetti pronti a far circolare sostanze stupefacenti sfruttando la presenza di un numero notevole di ragazzi, ritenuti tra i potenziali consumatori i più avvicinabili. Una relazione del Consorzio Polizia Locale Alto Vicentino, inoltre, ci conferma la sensibilità del Faber Box al fenomeno dello spaccio”.

Con questi presupposti l’amministrazione ha deciso di prendere parte a ‘Scuole Sicure’, presentando un progetto che punta a potenziare il sistema di video-sorveglianza della struttura di viale Tito Livio. Attualmente sono già attive quattro videocamere che, però, permettono di monitorare solamente i punti d’ingresso all’edificio. I dieci nuovi occhi elettronici, invece, consentiranno di intercettare chiunque si aggiri nei corridoi o nei piani superiori del Faber Box. Il sistema di video-sorveglianza, i cui dispositivi si adatteranno sia alla luce diurna che notturna rilevando nitidamente i volti di quanti transitano nel loro raggio d’azione, è stato elaborato grazie a un lavoro congiunto tra il comando di Polizia Locale e il tecnici di Pasubio Tecnologia.

Ma non è tutto. Per contrastare il consumo di sostanze stupefacenti tra i ragazzi, infatti, sono fondamentali le azioni di prevenzione. Per questo l’amministrazione è già attiva da anni con delle iniziative mirate in collaborazione con le scuole della città, i comitati e le associazioni dei genitori degli alunni, il dipartimento di prevenzione dell’Ulss 7 Pedemontana, la cooperativa Nuova Primavera e il Centro Vicentino di Solidarietà Ce.I.S.

“Se rientreremo tra i beneficiari del finanziamento ministeriale oltre a potenziare il sistema di video-sorveglianza al Faber Box potremmo implementare le attività preventive nelle classi degli istituti secondari di primo e secondo grado della città così come progettare nuove azioni con il tavolo di lavoro istituito con tutti gli attori del territorio coinvolti sul tema e allo stesso modo sviluppare maggiormente quei servizi dedicati ai ragazzi più vulnerabili attivando anche degli sportelli a sostegno della genitorialità – ha concluso Katia De Munari – Negli ultimi anni purtroppo si sono verificati diversi episodi, come uso e spaccio di stupefacenti, atti di vandalismo nelle scuole, bullismo e aumento della dispersione scolastica,  che hanno fatto nascere preoccupazioni e messo in evidenza la necessità di prevedere interventi ampi e condivisi a favore del mondo degli adolescenti. Il progetto ‘Scuole Sicure’, quindi, è un’ulteriore opportunità per offrire nuove risposte concrete a quelle situazioni già complesse e migliorare ancora di più l’azione preventiva”.

Per realizzare quanto previsto, il Comune di Schio ha presentato al ministero un progetto con una richiesta di finanziamento di 24.482,50 euro e la risposta dagli uffici di Roma dovrebbe arrivare entro l’estate. “Le azioni che vogliamo mettere in campo sono molto valide e supportate da una reale necessità di intervento – ha concluso l’assessore – Siamo molto fiduciosi di avere riscontro positivo da parte del ministero”.

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