L’invecchiamento di un parente e la necessità di assistenza e supporto. Uno dei temi principali della Sanità di oggi, che a causa dell’invecchiamento della popolazione vede sempre più famiglie alla ricerca di badanti o di assistenza domiciliare.
A Schio e a Thiene arrivano i primi sportelli provinciali, che seguono le direttive regionali, con il Comune di Santorso capofila del progetto.
L’iniziativa infatti è frutto di un progetto di rete che vede la collaborazione di Ulss 7 Pedemontana,
Conferenza dei Sindaci, Cisl Vicenza e Cooperativa ConTe. Il tutto con il finanziamento di Regione Veneto e Fondazione Cariverona nell’ambito del progetto Altovicentino Comuni-ty.
Da una parte un numero crescente di famiglie che si trova ad avere bisogno di aiuto per assistere un familiare, quasi sempre un anziano, in condizioni di fragilità, dall’altra la necessità di garantire le competenze e la professionalità di chi si propone per svolgere questo delicato incarico.
Il tema dell’assistenza familiare è oggi di particolare attualità ed è destinato a essere sempre più rilevante nei prossimi anni, di pari passo con il progressivo invecchiamento della popolazione: per questo motivo, già lo scorso anno la Regione Veneto ha avviato in via sperimentale in tutto il territorio regionale un progetto finalizzato a creare una rete di sportelli territoriali per l’assistenza familiare, dove trovare una badante, orientarsi tra i servizi pubblici e privati presenti nel territorio per le famiglie e per l’assistenza alle persone, o anche solo conoscere le opportunità e i servizi di sostegno ai quali un nucleo familiare ha diritto, soprattutto nelle situazioni di difficoltà e fragilità.
In provincia di Vicenza, i primi due sportelli finanziati dalla Regione Veneto nell’ambito di questo progetto sono stati attivati recentemente a Schio e Thiene, grazie ad una rete che vede riuniti insieme, oltre ai Comuni coinvolti, l’ULSS 7 Pedemontana, la Conferenza dei Sindaci, Cisl Vicenza e la Cooperativa ConTe, con il Comune di Santorso in qualità di soggetto capofila. Il tutto finanziato, oltre che dall’ULSS 7 Pedemontana tramite i fondi della Regione Veneto, anche dalla Fondazione Cariverona nell’ambito del progetto Altovicentino Comuni-ty.
I due sportelli
Concretamente, sono stati attivati due sportelli, a Schio (presso la Casa della Salute, il lunedì dalle 14.30 alle 17.30) e a Thiene (presso Centro Sanitario Polifunzionale, il giovedì dalle 9.00 alle 12.00) con un duplice compito. Ad essi infatti possono rivolgersi sia le famiglie che sono alla ricerca di nominativi di persone disponibili ad essere occupate come assistenti familiari, sia le lavoratrici e i lavoratori che desiderano proporre la propria candidatura per questa attività. Il tutto nell’ambito della regolamentazione appositamente prevista dalla Regione Veneto, dunque con la creazione e l’aggiornamento del registro regionale delle Assistenti Familiari.
Inoltre, per la mediazione delle situazioni particolarmente complesse, è possibile chiedere il supporto di un assistente sociale per aiutare le famiglie nella valutazione delle candidature.
Per informazioni e appuntamenti presso gli sportelli di Assistenza Familiare di Thiene e Schio è possibile chiamare il numero 388 9868263 oppure scrivere a assistentinfamiglia@altovicentino.it.
I commenti
“Si tratta di un progetto di grande rilevanza – ha sottolineato Franco Balzi, sindaco di Santorso e presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2 – Risponde ad un bisogno diffuso, molto più di quello che si potrebbe pensare: purtroppo quasi tutti nella vita ci troviamo, in un qualche momento, in questa situazione di bisogno con una persona in casa non più del tutto autonoma. In queste circostanze, avere un punto di riferimento dove ricevere indicazioni affidabili costituisce una risorsa preziosa. Allo stesso tempo, questa iniziativa si colloca in una progettualità più ampia, quella dello Sportello Famiglia, che voglio ricordarlo è finanziata dalla Fondazione Cariverona e vede riuniti in rete i comuni del Distretto per intercettare anche altri bisogni della famiglie, su servizi di varia natura. Il comune denominatore e la peculiarità è però sempre la logica di rete: Santorso su questo approccio ci ha sempre creduto e ancora una volta lo dimostriamo”.
Il progetto ha visto fin da subito l’adesione convinta anche l’Ulss 7 Pedemontana. A spiegare perché è Alessandro Pigatto, direttore dei Servizi Socio-Sanitari: “Questo è un tassello in più nell’offerta di servizi alle famiglie con non autosufficienze. Come azienda socio-sanitaria noi lavoriamo soprattutto sulla residenzialità e sulle strutture intermedie, ma forniamo anche l’assistenza domiciliare di tipo infermieristico con l’ADI. Con questo progetto, collaborando con i partner, possiamo far fronte anche ad una fascia di necessità che non rientrava in queste categorie di utenti. E questo ci consente di aiutare le famiglie a tenere l’anziano in casa, però in situazioni di sicurezza”.
Il corso di formazione
A questo riguardo, tra le attività previste nell’ambito degli sportelli vi è anche l’organizzazione di corsi di formazione per le assistenti familiari. Il primo, con 20 posti, partirà il 2 ottobre e prevede 72 ore complessive, con lezioni in parte online e in parte in presenza (nella sala Casa del Custode del Comune di Santorso e presso la sede a Thiene di Engim Veneto). L’obiettivo è trasferire alla assistenti familiari le competenze necessarie per gestire gli assisti in casa, con nozioni di sicurezza domestica, psicologia e gestione dell’anziano, igiene e salute, primo soccorso e gestione della casa. L’iscrizione è completamente gratuita grazie al finanziamento messo a disposizione da Fisascat Cisl Vicenza attraverso i fondi dell’Ente Bilaterale Contrattuale Ebincolf. Le partecipanti, una volta completato il corso, riceveranno l’attestato di frequenza e avranno la possibilità di essere inserite nel registro regionale delle Assistenti Familiari; inoltre per chi già lavora nel settore, al termine sarà possibile ottenere la certificazione Ebincolf relativa alle competenze acquisite.
Proprio sull’importanza di formare i lavoratori e le lavoratrici impegnate presso le famiglie si sofferma Raffaele Consiglio, segretario generale provinciale di Cisl Vicenza: “Qualificare gli operatori del settore con percorsi di formazione specifici rappresenta un riconoscimento della loro professionalità, ma allo stesso tempo è anche una fondamentale forma di tutela per le famiglie”.