“Per tutti coloro che non hanno perso un proprio caro a causa del terrorismo o per tutti coloro che ripudiano i valori fondanti di uno Stato, magari perché nella vita hanno fatto i brigatisti, partecipando a stragi ed omicidi, ecco una buona notizia dal Governo: Raimondo Etro, che partecipò alla strage di via Fani, riceverà il reddito di cittadinanza. Dopo notizie come questa si fa fatica anche a immaginare come chiedere scusa ai parenti delle vittime e a tutti i cittadini che credono nello Stato”. E’ quanto dichiara l’onorevole Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia.

la vicenda
Come riporta il Corriere della Sera: ha combattuto lo Stato durante gli anni di piombo e ora lo Stato gli tende una mano per sopravvivere. Raimondo Etro, 62 anni, brigatista rosso condannato in via definitiva nel ’99 a 20 anni e 6 mesi di carcere per concorso nella strage di via Fani e nell’omicidio del giudice Palma, ha ricevuto due giorni fa il messaggino dell’Inps: la sua domanda per il reddito di cittadinanza, la numero 2019-145344, è stata accolta.

 

Etro dice di non sentirsi in imbarazzo: «La mia vita l’ho buttata al vento, facendo però pagare il prezzo ad altri che non c’entravano niente. Perciò, se ci saranno proteste e il reddito di cittadinanza mi verrà ritirato, pazienza, non mi opporrò. Ho sempre considerato le pene che abbiamo avuto, io e tutti gli altri Br, fin troppo miti. Io il 6 marzo scorso ho fatto domanda alle Poste perché sto affogando, sono un vero povero e devo riconoscere che, dopo aver detto tante cattiverie contro Di Maio e i Cinque Stelle, il reddito per me è una boccata d’ossigeno». E il reddito d’inclusione che c’era prima? “Non sapevo neppure che esistesse”.

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