Vele aperte o vele chiuse, per capire come sarà il tempo. Nella notte tra il 28 ed il 29 giugno torna la tradizione della barca di San Pietro. Un rito vede mettere in un contenitore di vetro, contenente dell’acqua, la chiara d’uovo.
Nel corso della notte si compierà la ‘magia’. Il contenitore deve essere poggiato a terra preferibilmente. In giardino, ma anche sul davanzale della finestra, deve essere lasciato tutta la notte, fino alle prime ore del mattino. In modo che prenda anche la prima rugiada del mattino.
Secondo l’usanza popolare, i santi Pietro e Paolo durante la notte compieranno la loro magia. Sarà il pescatore Pietro a spiegare le vele della barca. A seconda di come si formerà la barca e da quante vele o alberi ci saranno, si affida la lettura del tempo. Vele aperte giornate di sole. Se chiuse pioggia in arrivo. Oppure stagioni di raccolto più o meno fruttuose. Così le interpretavano i contadini, in un rito che al giorno d’oggi è ancora vivo.
Oltre a riti ed usanze, c’è anche la spiegazione scientifica. Il fenomeno è dato dalla temperatura notturna, più fresca, che fa rapprendere l’albume sul fondo del contenitore. Oltre alla maggiore densità della chiara d’uovo, rispetto a quella dell’acqua, che fa ‘affondare’ il veliero. Scorrendo la notte la temperatura tende a riscaldarsi. Il calore che dal davanzale, o dal giardino, passa al contenitore tende a far salire l’albume, formando così alberi e vele della barca di San Pietro.
di Redazione AltovicentinOnline