Il compianto ex calciatore di Milan e Fiorentina Stefano Borgonovo qualche anno fa scrisse il libro “Attaccante nato”, raccontando la sua vita di sportivo. Un titolo che potrebbe tranquillamente essere applicato anche alla carriera ciclistica del 23enne ciclista Giacomo Berlato (Nippo-Vini Fantini), che ieri nella terza tappa del Giro d’Italia ha tentato ancora una volta il colpo di mano da lontano, mettendosi in evidenza per oltre 180 chilometri.

Tra le varie classifiche del Giro d’Italia c’è anche quella per gli attaccanti più coraggiosi, quegli atleti che tentano di vincere le tappe andando in fuga. In questo momento il maladense Giacomo Berlato è clamorosamente in testa, visto che dopo sole tre tappe ha già all’attivo 365 chilometri di fuga. Non male per uno che è nel mondo dei professionisti da appena un anno, già ribattezzato “The Escape Man”.
Come per la seconda tappa ieri Berlato ha atteso solo lo sparo del giudice per lanciarsi in avanti a cercar di guadagnare quanto più vantaggio possibile sul gruppo. Il vicentino non era solo, in compagnia di Maarten Tjallingi (Lotto NL-Jumbo), Julen Amezqueta (Willier-Southeast) e Johann Van Zyl (Team Dimension Data), ed è arrivato a guadagnare fino a sei minuti sul plotone inseguitore. Il margine pian piano è andato scemando, ma Berlato è stato tra gli ultimi ad arrendersi, ripreso solamente a 6,5 km dal traguardo. Pian piano il maladense si sta avvicinando sempre di più ad arrivare da solo al traguardo, e chissà che non ci riesca già in questa 99° edizione del Giro d’Italia.

 

Federico Pozzer


Credit Photo: Team Nippo-Vini Fantini

 

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