Come una premonizione, la giunta comunale decide di assegnare a due giovani atleti thienesi un contributo di 1000 euro a testa. Solo pochi giorni dopo, la città di Thiene conquista un nuovo campione che si aggiudica il podio nazionale. Si tratta del 18enne Yassin Bandaogo il quale sabato 5 Febbraio è diventato il nuovo campione italiano juniores dei 60 al Palaindoor di Ancona. A soli sei centesimi di stacco dal record italiano U20 di Filippo Tortu, Bandaogo brucia tutti a 6.70. Una vittoria che lascia tutti stupiti anche perché Yassin è ancora al primo anno di categoria. Altro atleta che la giunta comunale segue con particolare attenzione, è il lanciatore di disco Matteo Zordan, anche lui inserito nella Nazionale Italiana Juniores, arrivato primo sabato 6 Febbraio al P.B. di Conegliano con la misura di 49.07, per la manifestazione lanci lunghi invernali, livello regionale fase 1. Domenica 13 Febbraio affronterà la seconda fasea Verona. Mercoledì 2 Febbraio la giunta comunale ha destinato il contributo economico con approvazione unanime.

“Avevo già deciso di dare per questi due ragazzi un contributo comunale –  spiega l’assessore allo Sport e Tempo Libero Giampi Michelusi –  Attenzione massima da parte dell’amministrazione comunale a questi campioni e alle loro famiglie che li sostengono in tutto e per tutto e lo fanno con grande impegno, disponibilità e attenzione.”

Grandi soddisfazioni per questi atleti thienesi che si impegnano sodo per raggiungere i loro obbiettivi, arrivando ad allenarsi 6 volte a settimana, pur continuando a frequentare la scuola.

Yassin Bandaogo, classe 2004 frequenta il terzo anno dell’istituto Garbin di Thiene. E’ un ragazzo pieno di vita e “prodigio dello sport” come sostengono anche i suoi genitori: “Fin da quando ero incinta avevo capito che era un campione, era forte e si faceva sentire bene” racconta piena di orgoglio la mamma.

“E’ sempre stato un bravo bambino, andava a scuola e gli piaceva. E’ stato sicuramente complicato gestire il tutto, lavoravo 8 ore in fabbrica e dovevo ingegnarmi nel dove lasciarlo, prima era più difficile trovare una baby sitter e mantenerla. Ha iniziato a fare sport a sei anni, lo abbiamo iscritto a calcio a Thiene. Gli piaceva tanto ed era bravo.” Una vita piena di sacrifici che ha portato però a grandi risultati, come spiega il papà di Yassin: “Ci siamo accorti subito che aveva talento, a calcio come nelle attività sportive scolastiche. Ricordo che se perdeva una partita, tornava a casa piangendo perché credeva di aver giocato male. Ma all’età di 9 anni, qualsiasi gioco facesse, vinceva sempre. Ha fatto diversi provini e tutti ci facevano i complimenti per come giocava, abbiamo addirittura pensato che sarebbe arrivato a giocare con grandi squadre come Juve e Inter. Un pomeriggio, verso la fine del 2016, ha accompagnato sua sorella agli allenamenti di atletica. Ha fatto quasi per gioco una prova e da lì non ha più smesso. Perfino l’allenatrice si è accorta del suo talento, ammettendo di non aver mai allenato un ragazzo così bravo. Alla prima gara che ha fatto a Marostica ha vinto, poi nella gara successiva a Bassano del Grappa ha vinto, poi ancora primo a Vicenza. Così è arrivato ad un punto in cui ha capito che la sua vocazione era l’atletica e ha deciso di lasciare il calcio per dedicarsi completamente a quello. E’ un bravo ragazzo, non gli interessa andare in giro con amici o fare altro, è concentrato sulla scuola e sull’atletica. Ringraziamo l’amministrazione comunale per il contributo. Siamo fieri di Yassin e siamo contenti di fare sacrifici per lui e per il suo futuro, se lo merita. Non ci interessa se dobbiamo pagare ad esempio i massaggi o l’abbonamento dei mezzi pubblici per andare agli allenamenti, siamo felici di farlo. Siamo orgogliosi di lui, vuole andare avanti e noi siamo con lui.”.

 

Matteo, diviso tra sport e studio, frequenta il liceo Corradini

Un’altra famiglia unita è quella di Matteo Zordan, 17 anni frequenta il liceo Corradini a Thiene. Anche la sua storia è davvero speciale, perché è la dimostrazione che non sempre la strada è chiara fin da piccoli: “Non era il suo sogno, anzi, ho insistito io per fargli fare uno sport” spiega la mamma di Matteo, Luisa.

“Abbiamo iniziato a 9 anni con il nuoto, poi tennis, poi judo, ma non gli piaceva nulla. L’ho iscritto ad atletica a Breganze ed era bravino nella velocità.  Il suo allenatore Antonio ci ha fatto notare che Matteo aveva la struttura da lanciatore, così ha provato a fare qualche lancio e da lì è partito il tutto.” Uno sport poco apprezzato al giorno d’oggi,  ma che può rivelarsi “il futuro” per alcuni giovani: “L’atletica a lui piace e si diverte, o meglio “si divertiva”. Adesso è più consapevole delle sue possibilità e gli dà il giusto peso. Si allena 6 volte a settimana e la domenica ha la gara, quindi è costante al massimo delle sue possibilità, anche perché frequenta la scuola. Matteo è sempre “l’eterno insoddisfatto”, autocritico: ad ogni gara dice che “poteva e doveva fare di più”. Quando ha allenamento a Breganze alle 18 va con lo scooter, altrimenti se si deve allenare di sera lo accompagno io, lo stesso quando si allena a Vicenza. Ci tengo a ringraziare tutti e tre gli allenatori che lo seguono e lo motivano sempre, Antonio Lazzaretto, Francesco e Diego Fortuna per Vicenza. Ringraziamo anche l’amministrazione comunale per il contributo, non sarà utilizzato da noi come rimborso ma andranno direttamente nel conto di Matteo. E’ stato sicuramente impegnativo ma le soddisfazioni che abbiamo ricevuto annullano tutto. A Matteo auguro sempre di sognare alto. Gli dico sempre: “Sogna alto perché se non ci arrivi, sicuramente ci andrai vicino e ne sarà valsa la pena”.

Laura San Brunone

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