Il 5 maggio 2024, la città di Thiene ha detto addio a una delle sue figure storiche e amate del commercio thienese, Francesca Bertilla Cattelan Munari, per tutti Franca, scomparsa all’età di 84 anni. Amorevolmente nota come la ‘Signora dei Vetri’, Franca ha dedicato la sua vita al suo negozio di casalinghi situato nel cuore di Corso Garibaldi, un punto di riferimento per la comunità e un simbolo degli anni d’oro del commercio locale. Una donna sempre elegante, sorridente, che amava il suo lavoro, il suo negozio, i suoi clienti che diventavano naturalmente amici. Madre, moglie e nonna devota alla famiglia, sempre disponibile e generosa. Non passava inosservata per la sua delicatezza e affabilità, e l’unione con il marito Benito ha portato la famiglia a diventare un pilastro del centro storico grazie al loro negozio pregiato di casalinghi specializzato in vetri, cristalli e porcellane.

La figlia Alessandra, che ha lavorato al suo fianco per molti anni, ha scritto un toccante ricordo che cattura l’essenza di quello che Franca ha rappresentato per molti:

“La signora dei vetri, dei cristalli e delle porcellane ci ha lasciato. Con il suo negozio in Corso Garibaldi a Thiene Franca ha cavalcato gli anni d’oro del commercio dedicando tutta la sua vita alla propria attività con dedizione e con un profondo amore per i suoi clienti. Giornalmente, chi passava davanti al negozio, era invitato ad entrare anche solo per un saluto, una chiacchiera, e tutto finiva con un sorriso, una battuta, una stretta di mano. Lei, fiera dei suoi 65 anni di ‘banco’ diceva di essere innamorata dei suoi clienti che le hanno permesso di vendere cose meravigliose. I vetri veneziani, ancora soffiati a bocca secondo antiche sapienze, sono parte del negozio custoditi in una speciale stanza assieme alle numerose liste nozze ospitate in un apposito mobile interamente scritte a mano da lei, di cui si ricordava ancora i nomi e i tipi di piatti scelti. Con uno schiocco di dita amava far sentire la musica, il suono dei bicchieri di cristallo a differenza del vetro, insieme alle trasparenze e la leggerezza della porcellana pregiata. Franca, di nome e di fatto, con lei non mancavano mai confronti e scambi di opinioni tanto era determinata. Amante della famiglia e dei suoi nipoti, ci lascia in una splendida giornata di sole a Maggio, il mese delle rose tanto da lei amate.”

Nonostante gli ultimi tempi in cui la salute di Franca fosse meno vigorosa, la sua passione non ha mai vacillato. Chiedeva regolarmente di scendere in negozio per salutare i suoi amati clienti e le amiche che passavano, dimostrando un attaccamento profondo al suo lavoro e alla comunità.

Andrea Retis, presidente dell’Ascom di Thiene, ha espresso profondo rammarico per la scomparsa di Franca: “Viene a mancare un pilastro nel commercio nel centro storico di Thiene, hanno fatto la storia. Sono veramente dispiaciuto e rammaricato, perché poi era una persona distinta, con modi gentili, sempre educata, elegante, vestita bene, in ordine. Una donna d’altri tempi, mai sopra le righe, a modo. La ricordo seduta in negozio, elegante, fino a poche settimane fa. Non più come prima sicuramente ma ci teneva ad essere presente il più possibile. Sono sicuro che Alessandra porterà avanti gli affari di famiglia egregiamente e darà continuità a questa storica famiglia di imprenditori con attività secolare.”

L’eredità della famiglia Munari a Thiene

La storia della famiglia Munari è profondamente intrecciata con lo sviluppo commerciale e culturale di Thiene. La loro avventura inizia alla fine dell’Ottocento, quando Remigio Munari, sposato con Catterina Baggio, apre una rivendita di prodotti per l’agricoltura in piazza Chilesotti. Questo primo negozio vendeva oggetti in legno, utensili vari, gabbie per uccelli e ‘sgalmare’, elementi essenziali per la vita quotidiana e l’agricoltura dell’epoca.
Con il passare degli anni, il negozio si trasferisce in Corso Garibaldi, posizione che manterrà fino al 2000. Remigio, oltre a essere un commerciante astuto, era anche una figura conosciuta nei mercati settimanali della zona come venditore ambulante e ha ricoperto cariche pubbliche, dimostrando un forte impegno verso la comunità.

Negli anni Quaranta, con l’inserimento nella gestione dei figli Benito, Giuseppe e Anna, l’attività si espande. All’inizio degli anni Cinquanta viene aggiunto un ulteriore esercizio in Piazzetta Montello, con un’offerta che inizia a includere anche la vendita all’ingrosso. Il settore dei casalinghi, degli articoli per la casa e dei giocattoli diventa un nuovo fulcro per l’attività. Inizialmente, il consumo di giocattoli era concentrato principalmente durante il periodo dell’Epifania, ma l’interesse crescente porta l’azienda a espandere notevolmente la sua offerta, rifornendosi anche da importanti fabbriche di giocattoli in Germania.

Il successo del negozio porta alla creazione, negli anni Settanta, di un nuovo punto vendita di casalinghi e articoli regalo, sempre in Corso Garibaldi. Questo negozio si specializza poi in giocattoli e viene successivamente spostato in Galleria Garibaldi. Nel 2009, la galleria si arricchisce ulteriormente con l’apertura di “Dream”, un negozio con un assortimento merceologico diversificato che amplia ulteriormente l’offerta ai clienti.

Il contributo di Franca Munari, moglie di Benito, ha segnato una tappa significativa in questa lunga tradizione. Con lei al timone del negozio originale, l’attenzione si sposta verso i vetri, i cristalli e le porcellane, continuando a mantenere viva l’eredità di eccellenza nel servizio clienti che ha sempre caratterizzato la famiglia Munari.

Oggi, il legame della famiglia con la comunità di Thiene rimane forte, con Alessandra, figlia di Franca e Benito, e il nipote Andrea che continuano a portare avanti l’impresa familiare, testimoniando la resilienza e l’innovazione che hanno sempre distinto i Munari. L’azienda “Figli di Munari cav. Remigio” è riconosciuta anche a livello nazionale, essendo stata inserita nel “Registro nazionale delle imprese storiche italiane” della Unioncamere, un riconoscimento del loro impatto duraturo sulla comunità e sull’economia locale.

Laura San Brunone

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