Quando ieri è arrivato il comunicato stampa sulle dimissioni del consigliere dell’opposizione Michele Pesavento, qualcuno ha sbarrato gli occhi per un attacco più che altro umano e che sembra lontano dalla dialettica politica che dovrebbe stare alla base di un dialogo acceso tra due parti opposte che occupano le sedie di un Comune. ‘Michele Pesavento non paga l’Imu da 8 anni e per questo il suo incarico è incompatibile con il suo ruolo istituzionale – scrive il sindaco di Zugliano Sandro Maculan, come per urlare ai quattro venti quella specie di vergogna che però, oggi non fa tanta notizia ai tempi della crisi e che fa venire in mente tanti altri nomi di consiglieri, assessori e sindaci che hanno ben altri scheletri nell’armadio. Perchè nei paesi di provincia le cose si sanno tutte, se ne parla al bar o alle cene a base di pettegolezzi. Ma Pesavento è facilmente attaccabile perchè lui non è ‘potente’, è un semplice consigliere dell’opposizione di Zugliano. Non è un assessore o un consigliere regionale. Ora ci piacerebbe che saltassero fuori tutti gli altri nomi di debitori ed evasori. Se la si mette sul piano della trasparenza, vorremmo cristall0 ovunque. E’ saltato Pesavento perché non ha versato l’Imu. Ok, che saltino anche tutti gli altri. E sappiamo che ci sono.
Ha il sapore amaro quanto accaduto in questi giorni, quando Michele Pesavento, tra l’altro ex vicesindaco del comune di Zugliano, è stato richiamato in Comune perché versi l’Imu che da 8 anni non paga a quel Comune dove fino a ieri faceva opposizione.

Pesavento si dimette, ci sta tutta se le cose stanno così e se c’è davvero incompatibilità tra il suo status di debitore ed il suo incarico. Ma qualcosa non torna e forse non era il caso di trascendere nel personale in maniera così umanamente brutta. Come brutta è la pagina di politica locale che è stata scritta con questa triste vicenda.

N.B.

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