Non ha fine la girandola delle responsabilità dopo l’ennesima vittima sul Costo a Cogollo del Cengio, un 25enne americano deceduto sul colpo dopo appena un mese dall’ultima vittima. Entrambi erano a cavallo di una moto di grossa cilindrata, portate a spasso spesso in barba ai limiti di velocità e al codice della strada. Vite spezzate sull’asfalto e numeri drammatici che sembrano ormai diventati ‘normalità’.

Futuri velox, controlli della polizia stradale, moniti al buonsenso: nulla sembra servire per frenare le corse su quella provinciale così appetibile per gli amanti dell’alta velocità sulle due ruote, affrontata con sempre più timore dagli automobilisti ‘normali’, che devono semplicemente spostarsi per passare una giornata rilassante sull’Altopiano di Asiago o per lavoro.

Ha il buon gusto di non commentare ‘Io lo avevo detto’ il consigliere di opposizione di Cogollo del Cengio Marco Zorzi, che da anni punta il dito (l’ultimo sfogo risale solo a poche settimane fa) contro l’estrema pericolosità della famigerata salita e contro l’inerzia degli enti competenti in materia di sicurezza stradale.

‘Le morti sul Costo si potevano evitare – ha commentato Zorzi – e se dipendesse da me farei scelte radicali, che ad oggi spettano alla Provincia. Ogni anno le tragedie aumentano, e la mia impressione è che si continui a spostare il problema all’anno successivo, perché non c’è la volontà di trovare un rimedio a tutte queste morti. Davvero non voglio sciacallare su una tragedia, ma a Cogollo la questione traffico sul Costo e anche quella sulla provinciale davanti al paese la viviamo davvero male. Non basta più dispiacersi, Capovilla ha dimostrato più volte di essere un decisionista, abbia il coraggio di essere impopolare, e la smetta una buona volta di organizzare manifestazioni che inneggiano alla velocità. Anche adesso, a solo poche ore dall’ultima tragedia, sento da casa le moto sfrecciare ad alta velocità verso il Costo’.

‘Ripeto che per me – ha ribadito invece il primo Cittadino al telefono, subito dopo la tragedia – è soprattutto una questione di buon senso. Chiaro che mi dispiace tantissimo per la vittima, ma la responsabilità personale è la prima cosa se uno decide di correre ad alta velocità. Noi stiamo mettendo in campo accorgimenti per aumentare la sicurezza, ma c’è un limite, oltre a quello non si può chiedere. I controlli della polizia vengono fatti regolarmente, e per quanto riguarda le manifestazioni sportive con auto o moto, quelle vengono fatte nella massima sicurezza secondo un piano approvato da Questura e Prefettura. Vorrei ricordare che i motociclisti che corrono non sono di certo la norma. Su uno che corre ce ne sono a centinaia che sono educati e rispettano le regole della strada’.

 

Marta Boriero

 

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