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“Richiediamo l’individuazione di 19 milioni di euro per l’Ulss 4” per il pagamento dei project financing. È il grido d’allarme di tutti i sindaci dell’Alto Vicentino guidati da Alberto Toldo con una lettera al presidente Luca Zaia, all’assessore Luca Coletto come alla segreteria generale della Sanità, perchè facciano “un’attenta analisi delle modalità di riparto del fondo sanitario regionale alla luce dell’avvio del nuovo polo ospedaliero di Santorso”. Nella recente conferenza dei trentadue comuni afferenti all’Azienda Ulss 4, i primi cittadini hanno fatto una lucida analisi della situazione ospedaliera di tutta la regione veneta indicando la necessità di una più giusta ripartizione delle risorse tra le aziende sanitarie secondo i criteri di maggior efficienza e della virtuosità finanziaria ed organizzativa di alcune di esse. Sottolineano che il nuovo modello di “integrazione della risposta ospedaliera per l’acuzia con un grande potenziamento dell’assistenza territoriale” vede l’ azienda Ulss 4 capofila di tutta la sanità veneta. La situazione ad avvio del project financing non è affatto rosea e tranquilla, tanto che il presidente della conferenza dei sindaci, Alberto Toldo, primo cittadino di Valdastico, riporta un dato allarmante: la “proiezione di sviluppo dei costi e dei canoni collegati al project financing determinano nel corso del 2012, un aumento delle uscite aziendali dell’Ulss 4 pari a oltre 19 milioni di euro. Di questi 13 mln di euro sono costituiti da canoni, 6 mln di euro da maggiori costi determinati dalle condizioni di fornitura dei servizi del project financing”.

Cifre enormi e che pongono un serio ripensamento da parte delle istituzioni regionali in quanto già nel corso di quest’anno i maggiori costi graveranno pesantemente sulle casse dell’azienda ospedaliera producendo uno squilibrio del bilancio. Si sa che dal 2011 si è proceduto ad enucleare un apposito fondo regionale per il trasferimento apposito di risorse alle aziende gravate dal pagamento dei canoni, per questo tutti insieme i sindaci chiedono “l’individuazione di 19 milioni di euro quale cifra da attribuirsi nel fondo regionale dedicato al pagamento dei project financing, prima del riparto regionale, alla nostra Azienda socio sanitaria”.

 La forza della richiesta dei sindaci alla Regione risiede anzitutto nella ‘esemplarità’ e virtuosità dell’Ulss 4 che “ancora una volta ha anticipato l’evoluzione regionale” e che è stata riconosciuta dallo stesso Piano Socio Sanitario regionale che ha giustamente individuato in questo territorio “uno dei modelli, il più coerente, per lo sviluppo della sanità veneta verso l’integrazione della risposta ospedaliera per l’acuzia con un grande potenziamento dell’assistenza territoriale”. Come riferisce lo stesso Toldo, “il modello dell’Alto Vicentino, ha saputo diffondere al suo interno l’esperienza più organica di medicina di gruppo integrata, l’avvio degli ospedali di comunità, ha progettato la riorganizzazione delle sedi distrettuali, come la funzionalità dei punti di primo intervento, la definizione dell’unità riabilitativa territoriale, e oggi vive una fase profonda di organizzazione del territorio per la quale necessitano specifiche risorse regionali ad essa dedicate”. Questa modernità della struttura ospedaliera dell’Alto Vicentino, secondo i sindaci, ha portato tanti benefici ai cittadini ma molto meno alle casse aziendali. Ora la situazione si deve sbloccare per evitare che gli oneri del project financing portino questo territorio e questa Azienda “dentro un collo di bottiglia dal quale se ne esce solo attraverso un deciso riequilibrio della ripartizione delle risorse regionali tra i territori del Veneto, prima ancora attraverso un riequilibrio regionale tra le risorse dedicate agli ospedali ed al territorio”.

La necessità di rivedere la ripartizione della risorse e dei finanziamenti poggia, secondo il documento redatto dai sindaci, anche sul fatto che chi no ha modernizzato e riorganizzato la propria rete ospedaliera, lasciandola fissa a trent’anni fa, “limitano fortemente lo sviluppo delle risposte territoriali di quelle Ulss venete che hanno attuato scelte di razionalizzazione”, come quella dell’Ulss 4.

 

Alla fine il documento si conclude con una richiesta perentoria: “solo una applicazione rigida di obiettivi e di standard regionali, ospedalieri e territoriali, preliminare al riparto delle risorse, potrà accelerare a nostro avviso la piena attuazione del Piano Socio Sanitario regionale su tutto il territorio regionale”.

Michele Trabucco

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