L’autonomia differenziata? C’è tempo. “L’istruttoria sarà complessa e politicamente delicata”, avverte infatti la ministra per il sud Mara Carfagna, che in una interrogazione a risposta immediata alla Camera ha ricordato oggi i problemi che si sono già frapposti sulla strada indicata in particolare da Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. In ogni caso “preciso che nessuna bozza di testo è passata ancora al vaglio dei miei uffici e ovviamente attendo che il Parlamento diventi protagonista di questa discussione e che le necessarie interlocuzioni coinvolgano anche i presidenti delle regioni meridionali- dice Carfagna- che non mi risulta siano stati coinvolti sino ad oggi”. La ministra si dice comunque “certa che dovremo tempestivamente occuparci della questione, a valle dell’emergenza pandemica e del drammatico scenario internazionale”. In ogni caso “il quadro, a mio avviso, è evidentemente complesso- sottolinea ancora Carfagna- e si può reggere solo a determinate condizioni: creare una cornice unica che tenga insieme i diritti eguali che prescindano dai certificati di nascita o di residenza; la definizione dei Lep e dei fabbisogni standard, che considero sì una condizione preliminare e necessaria per arrivare all’approvazione della legge; l’archiviazione del principio della spesa storica (penso, per esempio, alla salute); le azioni perequative immediate di sistema e anche il rispetto, comunque, dell’equilibrio di bilancio”. Insomma “parlare adesso al buio di condizioni dell’autonomia, di possibili fondi perequativi orizzontali, di bonus sud, di cui leggo sui giornali, o del rapporto di tali possibili iniziative con i Lep non credo sia utile”.
Carfagna conclude così: “L’attuazione dell’articolo 116, comma 3, della Costituzione, e le maggiori condizioni di autonomia che ne dovrebbero derivare sono un traguardo politico a cui tutti vogliamo contribuire, ma per portare a termine con successo questo percorso la priorità è quella di evitare ogni contrapposizione tra territori e aree del paese”. Soddisfatta Leu, che ha posto il tema a Montecitorio. Il deputato Federico Conte parla di una “precisazione puntuale, completa e rassicurante”. “La ringrazio a nome del gruppo che, però- precisa poi Conte- mantiene, esprime e ribadisce la preoccupazione politica per questo rigurgito della secessione dei ricchi, che riteniamo non sia scollegato dalla prospettiva della gestione di un’ingente mole di finanziamenti che verranno dall’Europa”.
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