24-25 febbraio, l’Italia va ad elezioni, dopo una campagna elettorale ferratissima tra programmi tv, interviste radiofoniche e piazze. Due gli schieramenti protagonisti: in tv i partiti storici e di professione, in piazza e nelle strade dell’etere il nuovo, chi non si sente parte del girone politico. E non vuole farne parte.

Anche ora, ad elezioni avvenute, e anche con un bottino di voti non indifferente.

Il Movimento 5 stelle, il “jolly delle elezioni italiane”, come lo ha definito l’agenzia di stampa Reuters, che “ha scosso il sistema italiano”, come ha scritto il giornale francese “Le Figaro”, ce l’ha fatta a portare la protesta in Parlamento. E ora, cosa si fa? Da voce di cambiamento a voce di impedimento? Abbiamo chiesto un’opinione ad alcuni sindaci della zona, tutti concordi nel dire che il Movimento 5 stelle non è un impedimento, ma che c’è bisogno di mettersi a lavorare.

Piera Moro, sindaco di Marano Vicentino – Lista civica Marano Bene comune (Pd): “Se un italiano su quattro ha votato il Movimento di Grillo è un fatto che va capito e vissuto, fa parte della realtà quotidiana dove tanti cittadini si ribellano alla passività di una politica che non dà risposte e hanno bisogno di affrontare il tema della collettività. E il Movimento 5 stelle è un’altra proposta per provare a fare qualcos’altro. Io l’anno scorso, in campagna elettorale, ho sentito direttamente questo desiderio dei cittadini di lavorare insieme, di essere protagonisti nella comunità per essere attivi. È un momento molto importante questo che stiamo vivendo e lo capisco anche guardando i risultati che hanno raccolto le elezioni delle quattro consulte proposte qui a Marano: 80 persone si sono presentate per occuparsi delle varie proposte, dalla cultura, al territorio, al bilancio, ai servizi. C’è la volontà di lavorare e dal Movimento 5 stelle occorre trarre questo stimolo”.

Ruggero Gonzo, sindaco di Villaverla – lista civica Per il nostro paese (Pdl): “Personalmente penso che, se gli italiani volevano dare un segnale forte di protesta, ci sono riusciti. Ora però bisogna lavorare e Grillo continua a rifiutare qualsiasi proposta, anche l’ultima di un governo tecnico, e sta diventando un impedimento. Io ho un grillino in Consiglio e non importa il fatto che sia senza esperienza politica, anche altri consiglieri del mio gruppo non ne hanno, il dubbio invece che mi fa sorgere è quando esce dall’aula di Consiglio senza esprimersi. Potrebbe dichiararsi contrario o astenersi, invece preferisce andarsene e questo comportamento non è costruttivo”.

Silvia Covolo, sindaco di Breganze – Lega nord: “È sacrosanto il diritto dei cittadini di votare chi più li rappresenta, ma finora i grillini non hanno ancora detto come intendono riformare o cambiare il sistema contro cui protestano. Non credo nei miracoli, soprattutto in questa crisi generalizzata. Anzi, la mancata fiducia ad un governo sta paralizzando il nostro paese che ha bisogno di una manovra economica urgente, entro l’estate. Se a luglio aumenta l’Iva di due punti andremo ancora peggio”.

Pietro Menegozzo, sindaco di Santorso – Lista civica centro sinistra: “La prima considerazione è che il Movimento 5 stelle ha raccolto le istanze di protesta di tanta gente ed è sicuramente un’espressione della gente e non un impedimento. Abbiamo già esperienza dei processi ciclici della protesta, anche la Lega era partita così. Seconda considerazione è che il Movimento ha raccolto più voti di quelli che pensava e ora si trova in difficoltà a pensare alle proposte, oltre che alla protesta. Però, terza considerazione che faccio come riflessione sulla situazione, dobbiamo pensare che la democrazia non è legata all’imporre ma al proporre, la mediazione è un momento importante della politica e con così tanti voti non ci si può sottrarre a questo, non si può continuare sulla linea dell’imporre. In Parlamento c’è anche l’espressione di un’altra parte di italiani, con esigenze e idee diverse con le quali si deve mediare, ci si deve confrontare per governare un paese che ha bisogno di un governo. Si deve ora pensare di trasformare la protesta in proposta”.

Robertino Capozzo, sindaco di Lugo – Lista civica centro destra: “Grillo? È stato un bell’effetto e lo sapevamo, sapevamo che non sarebbe stato così impotente, però non è un impedimento. L’impedimento è e sarà se non si farà avanti la volontà politica di accettare che ciò che è stato fatto in questi vent’anni non è andato bene e non va bene. Io vedo un’unica strada: i leader dei grandi partiti, di destra e sinistra, devono fare un passo indietro e dare spazio a forze nuove altrimenti non se ne esce. L’impedimento però è che nessuno sceglierà questa strada e non vedo a breve nemmeno le elezioni. Non è Grillo l’impedimento, è questa miopia politica, il non vedere che occorre dare spazio al nuovo e che questa situazione non si sblocca da sola, ma serve mettere sul tavolo i programmi e trovare i punti in comune su cui lavorare. Se si tornasse alle elezioni il Movimento 5 stelle non farebbe che aumentare. E consideriamo che tra i voti a Grillo e i non-votanti, che sono comunque un’espressione di voto, superiamo il 50% degli italiani che ha espresso il suo disagio verso una politica che non sa dare risposte. Risolveremo la situazione? No, o non del tutto perché il problema è più in alto ancora, è all’estero. Questo vedo io, non dobbiamo pensare che i grillini siano un problema, loro hanno solo evidenziato il problema”.

Andrea Cecchellero, sindaco di Posina – Lega nord: “Ce la siamo voluta, ma non è un impedimento perché siamo in democrazia e il Movimento 5 stelle è espressione di un disagio, è un segnale. Il fatto poi che i candidati non si conoscano, che ci sia difficoltà nel rapportarsi con tv e giornali perché un conto è protestare e un conto è mettersi a costruire, questo è certo un aspetto che va valutato. Tuttavia, la politica aveva bisogno di uno stimolo di questo tipo”.

Marta Massignan

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