Verrà inaugurato sabato 9 marzo, con la mostra dell’artista Pino Guzzonato “Mutazioni”, lo stabilimento a “Shed” del Lanificio Conte di Schio. Ulteriore tassello inserito nel progetto di riqualificazione degli edifici storici di archeologia industriale iniziato nel 2007, lo Shed è una parte importante della storia della città, che verrà restituito agli scledensi sotto una nuova luce.

 

Ieri mattina, durante la conferenza stampa di presentazione all’ex opificio, il sindaco Dalla Via ha illustrato quello che sarà il programma della rassegna, che prenderà il via sabato alle 16, con un’introduzione dedicata proprio alla storia dello stabilimento Shed del Lanificio scledense.

Questa, dice il sindaco, “è la conclusione di un percorso iniziato nei primi anni 2000, che ha avuto come obiettivo principale il recupero dell’architettura industriale della città di Schio”.

“Futuro che viene da lontano” è lo slogan che ha accompagnato di pari passo il piano di lavoro dell’amministrazione comunale scledense. Tra creatività e innovazione, in onore al lavoro dei nostri padri, nonni e bisnonni, si è voluto offrire un riconoscimento alla nostra storia – ha affermato Dalla Via. E tutto ciò in vista di un futuro che è già presente e che vede lo stabilimento Shed come uno “spazio liquido”, moderno e innovativo, capace di riportare – assieme con molte altre iniziative volute dal comune – l’attenzione sul centro città.

“Una nuova città per nuovi abitanti”, ha detto il vicesindaco Pizzolato. Un modo per rispondere all’esigenza di nuovi spazi di aggregazione espressa dalle nuove generazioni, ma anche una maniera per riconsegnare il cuore al centro di Schio, riqualificando e rinnovando quelli che erano i naturali luoghi di aggregazione della città cento anni fa: le fabbriche come il Conte, il Giardino Jacquard, Palazzo Fogazzaro.

Frutto di un progetto innovativo e lungimirante, che partendo dalla volontà dell’amministrazione comunale è stato reso possibile grazie ad un intervento pubblico-privato e al contributo di quasi un milione di euro elargito dalla Regione Veneto, lo Shed è solo l’ultimo degli spazi che la città di Schio ha saputo recuperare e valorizzare: dal primo piano dell’edificio Ottocentesco del Lanificio Conte, inaugurato nel 2007 e sede di mostre, festival, incontri, dibattiti, mostre-mercato, al Demotech, centro per il trasferimento tecnologico, inaugurato nel 2010 al secondo piano.

Pino Guzzonato, artista sperimentale riconosciuto a livello internazionale, che ha fatto della sua casa al Tretto un vero e proprio laboratorio, inaugurerà lo Shed alle 17.00 con una mostra dal titolo emblematico: “Mutazioni”. Pittore, scultore, disegnatore, incisore, capace di creare un’opera d’arte a partire dai materiali più impensabili (jeans, semi, terriccio, acciaio, foglie, pietre, plexiglas, carta), Guzzonato racconta storie e comunica esperienze. La sua arte e il suo modo di relazionarsi, che gli hanno valso l’apprezzamento di esponenti della cultura regionale del calibro di Ilvo Diamanti e Ermanno Olmi, fanno parte integrante della sua stessa opera – come lo stesso artista afferma.

In un periodo così incerto e denso di cambiamenti le “mutazioni” sono già in atto: chissà che il restauro dello SHED, luogo luminoso e flessibile, in cui si intersecheranno innovazione, cultura, impresa, creatività, solidarietà e sostenibilità, ne diventi l’emblema.

Alessandro Mafrica

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia