In un momento storico ed economico così complesso, dove la spesa pubblica regionale è aumentata considerevolmente negli ultimi decenni, dove la pubblica amministrazione può offrire la possibilità per una “corruzione facile”, dove l’8% del pil è rappresentato dagli appalti pubblici, il Comitato interministeriale ha riconosciuto che l’approvazione della legge n. 190/2012 rappresenta l’occasione per introdurre nuove misure e migliorare quelle esistenti con un’azione coordinata tesa a realizzare efficaci strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità all’interno della Pubblica Amministrazione.
L’Ulss 4 non si è fatta cogliere impreparata e ha attivato questa innovativa normativa nominando come dirigente anticorruzione Renzo Grasselli, già dirigente responsabile degli . Affari Generali, e approvando il piano triennale di prevenzione, da lui proposto, per il periodo 2013-2015.
Successivamente il dg Daniela Carraro ha inviato al Dipartimento della Funzione Pubblica, il piano triennale 2013-2015 che prevede diverse fasi: fornire il diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità ed indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio; prevedere procedure di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire i rischi di corruzione con un vero e proprio Piano annuale di formazione; indicare le procedure per selezionare e formare dipendenti chiamati ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo eventuali e necessarie rotazioni dei dirigenti e funzionari;
“Il piano evidenzia inoltre gli obblighi di trasparenza e sancisce i compiti del Responsabile della prevenzione della corruzione, e quelli di tutti i dipendenti e convenzionati dell’U.L.SS. – conclude il dg Carraro -. Il tutto è corredato da un cronogramma che permetterà di rispettare la tempistica e di ottemperare al meglio a quanto richiesto dalla normativa”
