RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA Alaeddine Kaabouri
“Una settimana fa abbiamo affisso i nostri manifesti sulle plance elettorali per il referendum dell’8 e 9 giugno. Oggi, alcuni di quei manifesti sono stati strappati. Un gesto vile, che racconta una verità scomoda….c’è ancora chi ha paura. Paura di riconoscere diritti. Paura di dare cittadinanza a chi la merita. Paura del cambiamento, quando quel cambiamento significa giustizia e inclusione. Il governo invita a non votare, a voltarsi dall’altra parte. È un invito all’apatia, all’arretramento democratico. Un errore grave. Ma ancora più grave è che qualcuno lo segua con gesti di intolleranza, scegliendo il silenzio al posto del confronto, la cancellazione al posto del dialogo. Strappare un manifesto non fermerà il nostro messaggio. Perché quei manifesti non sono solo carta incollata a una plancia, sono simboli di voce, di presenza, di una battaglia collettiva per il riconoscimento di ogni persona cittadina italiana come parte di una comunità. Possiamo essere esclusi da certe manifestazioni, possiamo vedere le nostre parole deturpate, ma non ci zittirete.
La parola e l’ascolto sono la nostra forza. La partecipazione è la nostra risposta. La dignità è la nostra bussola. Abbiamo scelto di metterci la faccia, di lottare a viso aperto, senza odio. E continueremo a farlo. Perché la cittadinanza non si strappa. Si costruisce. Insieme. Niente ci fermerà. Perché siamo già parte di questo Paese, e continueremo a renderlo più giusto, più umano, più vero.”
Alaeddine Kaabouri
