L’immaginario collettivo ha spesso tradito la realtà biologica. Basti pensare a film iconici come Lo squalo di Spielberg, uscito nel 1975, che ha contribuito a generare un’irrazionale paura verso questi animali. Lo stesso autore del libro, Peter Benchley, si è successivamente pentito dell’impatto avuto sul pubblico: «Non avrei riscritto quel libro. Gli squali sono creature speciali, non mostri». Gli squali sono predatori apicali: regolano l’equilibrio degli oceani, mantengono sotto controllo le popolazioni delle altre specie e contribuiscono alla biodiversità marina. La loro scomparsa avrebbe effetti devastanti sull’intero ecosistema.
È tempo di cambiare prospettiva. Non sono gli squali a minacciare noi, ma noi a minacciare loro. Conoscere, comprendere e rispettare queste antiche creature non è solo un atto di giustizia verso la natura, ma anche un passo necessario per proteggere la salute dei nostri mari.
Sono apparsi sulla Terra circa 400 milioni di anni fa, molto prima che i dinosauri calcassero il suolo del nostro pianeta. Eppure, nonostante la loro lunga storia evolutiva e il ruolo chiave che svolgono negli ecosistemi marini, gli squali sono ancora oggi vittime di miti, paure ingiustificate e, soprattutto, dell’uomo.
Ogni anno si stima che vengano uccisi circa 100 milioni di squali in tutto il mondo. Molti di loro cadono vittima della pesca eccessiva, spesso illegale, e della domanda di carne e cartilagine. Una pressione insostenibile che, sommata all’inquinamento e alla distruzione degli habitat marini, sta mettendo a rischio l’esistenza di numerose specie, anche nel Mediterraneo.
Un progetto per proteggerli
Proprio per invertire questa rotta, nel 2019 ha preso il via Life Elife, un progetto cofinanziato dalla Commissione europea e guidato da un consorzio di dieci partner in Italia, Grecia e Cipro. L’obiettivo è chiaro: salvare alcune delle specie di squalo più minacciate dei nostri mari e restituire loro un’immagine più veritiera, lontana dai cliché cinematografici.
Il programma, della durata di cinque anni, si concentra su specie a rischio come lo spinarolo (Squalus acanthias), lo squalo smeriglio (Lamna nasus), lo squalo volpe (Alopias spp), lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus) – quest’ultimo spesso vittima di pesca illegale nelle acque protette delle Isole Pelagie – lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) e lo squalo zigrino (Dalatias licha). Altre specie vulnerabili, come il palombo, la verdesca e lo squalo mako, potrebbero entrare nelle azioni future del progetto.
In occasione della Giornata mondiale degli squali, che si è celebrata il 14 luglio, Life Elife ha invitato tutti – cittadini, scuole, istituzioni – ad avvicinarsi con mente aperta a queste creature troppo spesso mal comprese. L’educazione e la corretta informazione sono strumenti fondamentali per proteggerle.
Proprio per questo, il progetto ha messo a fuoco le 10 fake news più diffuse sugli squali, alcune delle quali ancora oggi influenzano l’opinione pubblica:
LE 10 BUFALE DA SFATARE SUGLI SQUALI
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Tutti gli squali sono pericolosi per l’uomo.
❌ Falso: pochissime specie rappresentano un rischio. Molti squali si nutrono solo di crostacei o plancton, come lo squalo elefante. -
Verdesche, palombi e gattucci non sono veri squali.
❌ Falso: fanno parte a pieno titolo della famiglia degli squali. -
Il sangue attira gli squali da chilometri di distanza.
❌ Falso: i sensi degli squali sono acuti, ma non sono “macchine da guerra” programmate per attaccare al primo odore. -
Gli squali del Mediterraneo sono aggressivi.
❌ Falso: nel nostro mare vivono squali anche di grandi dimensioni, ma gli attacchi sono rari e quasi mai fatali. -
Gli squali non si ammalano di cancro.
❌ Falso e pericoloso: questa credenza ha incentivato la caccia illegale per scopi farmaceutici senza basi scientifiche. -
Devono nuotare continuamente per respirare.
❌ Falso: alcune specie possono pompare acqua attraverso le branchie anche da ferme. -
Sentono il battito delle prede a distanza.
❌ Falso: rilevano campi elettrici e movimenti, ma a distanze molto limitate. -
Mordono per “assaggiare” gli esseri umani.
❌ Falso: gli squali non hanno bisogno di mordere per identificare una potenziale preda. -
Le pillole di cartilagine di squalo fanno bene alle ossa.
❌ Falso: nessuno studio scientifico ha dimostrato benefici. È solo marketing. -
Nel Mediterraneo gli squali sono arrivati da poco.
❌ Falso: sono presenti da milioni di anni. Tracce del loro passaggio risalgono persino all’età del bronzo.
