“Chi parla di ‘sceriffi’ o di ‘repressione’ è fuori dal tempo e fuori dalla storia”. Con queste parole decise, il sindaco di Thiene Giampi Michelusi ha difeso la scelta di dotare la Polizia Locale del dispositivo a impulsi elettrici, noto come taser. Una decisione che, secondo il primo cittadino, non ha nulla di ideologico, ma risponde a una precisa esigenza di sicurezza per la comunità e per gli agenti.

“Il taser non è un’arma di offesa”, chiarisce Michelusi, che non ci sta alle accuse lanciate nei giorni scorsi da Rifondazione Comunista,  “ma uno strumento in più per evitare conseguenze ben più gravi”. La misura arriva in un contesto nazionale in cui il dispositivo è già in uso da tempo da parte di altre forze dell’ordine, come Polizia di Stato e Carabinieri, e ora anche la Polizia Locale di  Ne.Vi.  si allinea a questo standard operativo.

Il sindaco sottolinea che l’obiettivo non è intimidire, ma prevenire situazioni potenzialmente pericolose: “Se un agente deve affrontare una persona armata, in stato di alterazione o aggressiva, avere il taser significa poterla fermare senza arrivare a scontri rischiosi per tutti”. Una dotazione che, nelle parole del sindaco, può letteralmente “salvare vite”.

Michelusi ribadisce inoltre il valore di una sicurezza che non entra in conflitto con l’inclusione: “Sicurezza e inclusione non sono alternative: vanno portate avanti insieme”. La scelta del taser, secondo il sindaco, rafforza la tutela dei diritti e non li mette in discussione. “Dare un taser agli agenti non significa togliere diritti ai cittadini, al contrario significa renderli più sicuri”.

La decisione ha inevitabilmente sollevato reazioni contrastanti. Se da un lato molti cittadini si sono detti favorevoli alla misura, vedendola come un rafforzamento della tutela pubblica, non sono mancate critiche da parte di una parte della politica, che temono un uso eccessivo della forza o una deriva autoritaria.

Resta il fatto che, con questa scelta, Thiene si inserisce in un più ampio processo di rinnovamento delle forze di polizia municipale in Italia, sempre più chiamate a fronteggiare situazioni complesse anche a livello locale. E, come ha sottolineato Michelusi, “come sindaco ho il dovere di proteggere i cittadini e di garantire agli agenti strumenti adeguati per farlo”.

Il dibattito è aperto. Ma a Thiene, ora, il taser è realtà.

N.B.

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