Ben venga l’annuncio di un nuovo piano della Regione Veneto per la sicurezza sul lavoro con una stretta sulle cadute dall’alto e controlli nei cantieri. Soprattutto perchè “ciò su cui punta la Regione Veneto è ciò che chiediamo da tempo soprattutto per quanto riguarda la prevenzione nei cantieri edili in cui le cadute dall’alto sembrano all’ordine del giorno”, dice Roberto Toigo, segretario della Uil del Veneto. Ma, aggiunge, “è fondamentale che accanto alla formazione dei lavoratori ci siano strumenti sempre al passo con i tempi e moderni per evitare infortuni che possono spezzare vite e anche la serenità di tante famiglie”. Toigo ricorda peraltro che se si contano anche le morti ‘in itinere’, i lavoratori che hanno perso la vita sono molti di più di 28 citati ieri dalla Regione. La Cgil del Veneto, a sua volta, prende atto delle misure annunciate dalla Regione: “Senz’altro riconoscere finalmente la gravità della situazione è un passo avanti, ma non possiamo fare a meno di commentare che si tratta di un riconoscimento tardivo. Le iniziative annunciate dalla Regione danno seguito a richieste che come Cgil avanziamo con insistenza da anni. Continuiamo a pensare che si debba però lavorare per prevenire, altrimenti gli interventi continueranno ad arrivare in ritardo e sempre e comunque in un’ottica emergenziale”, dichiara Tiziana Basso, segretaria della Cgil del Veneto.
Il Piano strategico 2025-2027 e le risorse stanziate per la Cgil devono essere utilizzate dunque per la prevenzione e quindi anche per aumentare gli organici degli Spisal. “Vista la situazione del Veneto, servono azioni più radicali e una vera assunzione di responsabilità di tutti gli attori coinvolti, in particolare le imprese. La Settimana europea della salute e sicurezza sul lavoro sarà per tutti un’occasione per tenere alta l’attenzione su questi temi e per promuovere ulteriori iniziative che affrontino anche fattori di rischio spesso ignorati, come gli spazi confinati, che continuano a mietere vittime”, afferma Basso. Anche il Pd saluta come importante il segnale della Regione sulla salute e la sicurezza sul lavoro come una priorità (“E’ ovviamente condivisibile”), se non fosse che “va in totale contrasto con l’assenza, in questi cinque anni, di interventi concreti da parte del governo regionale”, commenta la capogruppo del Pd in Regione Veneto, Vanessa Camani. “Incessantemente abbiamo chiesto una pianificazione strategica di lungo periodo, un monitoraggio costante, investimenti seri nella formazione di lavoratori, studenti e datori di lavoro, una attenzione alle malattie professionali. Abbiamo chiesto modifiche alle modalità di affidamento degli appalti pubblici, a tutela della legalità e della dignità del lavoro. Tutte proposte cadute nel vuoto. Come quella di aumentare gli organici Spisal. Ai proclami dovrebbero seguire dei fatti”, dice la dem. L’ultimo bando per il Servizio di prevenzione è andato deserto. “Serve, dunque, un intervento strutturale che renda più attrattiva la professione, a partire dalla retribuzione dei responsabili della sicurezza”. Il Pd ha anche proposto il badge elettronico obbligatorio per tutti i lavoratori impiegati nei cantieri relativi ad appalti pubblici di valore superiore a 500.000 euro. “Attendiamo risposta”.
