Tutta l’Italia sta rispondendo e in una settimana sono stati raccolti 78mila euro. Ma ai soccorritori della tragica vicenda del Natisone ne servono 300mila per sostenere le spese legali. Tre vigili del fuoco e un infermiere del Sores sono ora imputati per omicidio colposo. Per la Procura i tre ragazzi morti nelle acque del fiume potevano essere salvati: il ritardo nei soccorsi ne avrebbe compromesso le possibilità.

Dopo la tragedia del 31 maggio dello scorso anno, che ha portato alla morte le tre giovani vite, è ora il momento delle aule giudiziarie. Secondo la Procura di Udine, ci sarebbero state gravi lacune nei tempi e nei modi del soccorso. L’elicottero più vicino non è stato attivato con sufficiente tempestività, e le comunicazioni tra le centrali operative, tra Sores, Vigili del Fuoco e centrale 112, non sarebbero state coordinate in modo efficace. Per il consulente della Procura se  l’elicottero fosse partito subito, i tre ragazzi si sarebbero potuti salvare.

Il prossimo 17 novembre si terrà la prima udienza per l’infermiere che ha chiesto il giudizio immediato. La stessa procedura è stata avanzata anche dai tre vigili del fuoco per abbreviare i tempi e ridurre l’impatto processuale sulle famiglie coinvolte. Genitori, fratelli, che piangono questi tre giovani tra  20 e i 25 anni. Travolti dalla piena improvvisa del Natisone. Per salvarsi si erano rifugiati su un isolotto. Abbracciati tra loro, stretti e disperati, mentre l’acqua saliva. Forte, fredda. Infine li ha travolti. I loro corpi verranno ritrovati giorni dopo. Prima quelli di Patrizia e Bianca, mentre quello di Cristian dopo alcune settimane.

Ora spetta ai giudici stabilire le responsabilità. Ma a monte resta il dato umano: le tre giovani vite perse e i loro soccorritori chiamati a difendersi. Un processo che già si profila complesso e che si consumerà non solo tra le pieghe delle carte giudiziarie. Ma anche sul dolore delle tre famiglie che hanno perso i loro giovani figli e che si sono costituite parte civile, chiedendo complessivamente 3,7 milioni di euro di risarcimento per danni patrimoniali, biologici e morali.

Gli imputati, oltre a fare i conti con la giustizia, devono affrontarne anche il costo economico. 300mila euro per consulenze, periti e difese legali. Una cifra che ha fatto scattare una raccolta fondi online che in meno di una settimana ha superato i 78mila euro. Da tutta Italia, semplici cittadini e associazioni, hanno aderito. Anche il Corpo nazionale dei vigili del fuoco per aiutare i colleghi.

di Redazione AltovicentinOnline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia