Il 15% dei giovani, se avesse strumenti e competenze, farebbe certamente l’agricoltore. In particolare i giovani over 25 e i residenti nel sud e nelle isole, e un altro 40% non rifiuta l’idea di fare l’agricoltore o l’allevatore. Sono due dei dati più rilevanti che emergono da “Agri Under 35 – Coltiviamo il futuro”, l’indagine condotta dall’Istituto Piepoli per Confeuro, per comprendere le opinioni dei giovani su alimentazione, cibo artificiale e ruolo dell’agricoltura, e presentata oggi a Roma. Le interviste hanno coinvolto 500 giovani tra i 18 e i 35 anni, con quote proporzionali per genere, fasce d’età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza del comune di residenza. Sul fronte dell’importanza del cibo e della sua provenienza e qualità, 9 giovani su 10 hanno affermato di fare la spesa personalmente o di cercare, in ogni caso, di mangiare bene. Il 79% si è detto attento alla provenienza del cibo che acquista, mentre per un 1 giovane su 4 la provenienza è discriminante quando si acquista un prodotto. L’attenzione è più alta tra gli uomini e coloro che hanno almeno 25 anni. L’89% degli under 35 si è dichiarato disposto a spendere di più se il cibo fosse di qualità. Per quanto riguarda poi il “novel food” e il cibo artificiale, 4 giovani su 10 hanno affermato che non consumerebbero mai cibo prodotto con la farina di insetti, in particolare le donne (48%), dall’altro lato, il 34% dei giovani lo ritiene un’esigenza per salvare il mondo e il 24% un’innovazione. Le stesse opinioni sono riportate in merito alla carne prodotta in laboratorio o stampata in 3D. Per il 7% il cibo artificiale in futuro sostituirà completamente il cibo naturale, mentre per il 55% degli interpellati la sostituzione sarà solo parziale. Il dato è risultato più alto nel sud e nelle isole e questo fa ritenere gli analisti che i giovani residenti al sud, consapevoli degli effetti del cambiamento climatico, vedano nell’aumento del cibo artificiale una possibile soluzione alla riduzione della produttività delle coltivazioni dovuta alla siccità e all’aumento delle temperature. Le principali motivazioni che potrebbero spingere i giovani a consumare cibo sintetico sono legate in modo particolare alla curiosità e alla percezione di innovazione (34%) e solo in modo minoritario al fatto che il prezzo di questi prodotti potrebbe essere più basso (12%). C’è in ogni caso una quota di giovani (1 su 3) che si è detta contraria a consumare questo genere di alimento. Infine, l’indagine ha investigato la visione dei giovani rispetto al ruolo dell’agricoltura e dell’allevamento: 1 su 2 pensa che senza queste due attività non ci sarebbe la vita né l’uomo sulla terra e il 34% ritiene che siano attività che si prendono cura del territorio. Per l’84% gli agricoltori e gli allevatori contribuiscono al benessere delle persone e per l’80% svolgono un ruolo essenziale per l’ambiente. Il 77% dei giovani considera queste due professioni “custodi del territorio” e l’84% ritiene che i contributi economici in favore di agricoltori e allevatori siano un’azione necessaria per la tutela e la salvaguardia del patrimonio alimentare. Il 77% degli under 35 pensa che l’agricoltura del futuro sarà molto tecnologica e all’avanguardia.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia