La Festa da Polenta: la tradizione veneta di Venda Nova do Imigrante Ogni ottobre, nello stato brasiliano di Espírito Santo, il piccolo comune di Venda Nova do Imigrante si trasforma in un palcoscenico di profumi, colori e tradizioni. È qui che si celebra la Festa da Polenta, una delle manifestazioni popolari più autentiche del Brasile, capace di unire la cultura brasiliana e l’eredità veneta in un abbraccio di sapori e memoria collettiva. L’evento nasce nel 1979 per iniziativa del padre Cleto Caliman, discendente di immigrati veneti, con l’intento di valorizzare le radici culturali e gastronomiche dei coloni che fondarono la città alla fine dell’Ottocento. Quella che era una piccola festa di comunità è oggi una delle più note celebrazioni gastronomiche del Paese, riconosciuta come patrimonio culturale del Espírito Santo. Il cuore pulsante dell’evento è il Centro de Eventos Padre Cleto Caliman, conosciuto da tutti come il “Polentão”. È qui che migliaia di visitatori, provenienti da ogni parte del Brasile, si danno appuntamento per assistere al momento più atteso: il “Tombo da Polenta”, quando una gigantesca quantità di polenta fumante viene rovesciata da un’enorme pentola tra gli applausi del pubblico. Ma la Festa da Polenta non è solo cibo. È un viaggio nel tempo. Le vie di Venda Nova si animano con il Desfile das Famílias, una parata in costume che rende omaggio alle prime famiglie di immigrati. Le ragazze concorrono al titolo di Regina e Principesse della Festa, mentre i gruppi folcloristici riempiono l’aria di musica, canti e danze tipiche del nord Italia. La gastronomia, naturalmente, è protagonista assoluta. Oltre alla polenta — servita con sughi di carne, salsiccia o funghi — si possono assaggiare piatti casalinghi come il tortellino artigianale, la lasagna, il pollo alla cacciatora e i dolci tradizionali italiani preparati con ricette tramandate di generazione in generazione. Ogni edizione della Festa attira decine di migliaia di persone: nel 2025 oltre 45.000 visitatori si sono recati ad assistere all’evento. Ma, al di là dei numeri, ciò che resta è lo spirito autentico della comunità: un popolo che non dimentica le proprie origini e che sa trasformare la memoria in festa.
Lorenzo Zanella
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