“I Vescovi italiani, nel messaggio per la 75a Giornata del Ringraziamento, ci esortano a riscoprire il valore del riposo. Un riposo che pensiamo sia opportuno declinare nella dimensione del lavoro, ma anche in quella della famiglia, per condividere in serenità più momenti importanti. Il riposo, però, può anche contribuire a generare opportunità di sviluppo strategiche per la crescita delle nostre imprese, per offrire lavoro e garantire una crescita del territorio dove le produzioni giocano un ruolo fondamentale anche sotto il profilo turistico. Un lavoro, quello di noi agricoltori e allevatori, che è emblematico della sostenibilità delle nostre aziende e vuole assumere anche un ruolo sociale, per garantire cibo a chi è in difficoltà”. Con queste parole il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, è intervenuto questa mattina alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, in Piazza Papa Giovanni XXIII, a Grumolo delle Abbadesse, dove il vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, ha celebrato la messa solenne.
Ad attendere gli oltre centocinquanta trattori sfilati lungo le vie di Grumolo delle Abbadesse, il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, con il direttore Simone Ciampoli, ed un importante schieramento di autorità, che hanno preso parte all’evento ricordando il ruolo strategico dell’agricoltura per il territorio ed il Paese.
Il messaggio di quest’anno dei Vescovi italiani esorta alla gratitudine per i doni della Terra, alla cura del creato e alla responsabilità verso il prossimo, richiamando alla condivisione dei beni e alla tutela delle generazioni future. “Riposare ci rende umani, delimitare la pratica del lavoro apre spazi per vivere le relazioni con lo stesso Signore e con i fratelli per godere di questi beni e per rendere grazie a Dio” scrivono i Vescovi della Cei. E, collegato al tema, c’è un forte richiamo al rispetto della persona e alla giustizia. Infine, il richiamo alla cura dell’ambiente.
“I temi proposti dal messaggio della Cei – aggiungono il presidente Guderzo e il direttore Ciampoli – sembrano proprio incarnare i valori fondanti di Coldiretti. Valori che è necessario rimettere al centro del dibattito politico-istituzionale, ma anche del vivere quotidiano, primo fra tutti il rispetto della persona e della sua dignità. Un rispetto che va riconosciuto anche al lavoro nei campi, che è tanto umile quanto prezioso per la vita e la salvaguardia dei territori. La sostenibilità ambientale e delle produzioni è imprescindibile per Coldiretti, così come la salvaguardia della biodiversità”.
Non è mancato, poi, anche un appello al lavoro etico. “L’etica dei nostri soci rappresenta il modo in cui Coldiretti si propone ai cittadini e alle imprese che rappresenta, fatte di giovani, donne e senior, il patrimonio dell’Associazione e del mondo rurale – concludono il presidente Guderzo e il direttore Ciampoli – e si esplicita attraverso un comportamento professionale basato su principi morali, che include onestà, integrità, rispetto, trasparenza e responsabilità verso i cittadini consumatori e l’ambiente. Un atteggiamento che Coldiretti riveste anche nelle battaglie che porta avanti, tra cui, ricordando le più recenti, contempliamo l’etichettatura d’origine obbligatoria su tutte le produzioni europee, per rimanere competitivi a livello internazionale, la lotta contro i cibi ultraprocessati, per salvaguardare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa delle nostre imprese. E ancora, dai tagli ingiustificati alla Pac, che minano le produzioni d’eccellenza che contraddistinguono il nostro territorio, ai problemi legati alla sostenibilità, che ci portano a riflettere sulle conseguenze legate ai cambiamenti climatici sull’agricoltura e su un modello agricolo sostenibile, per aumentare la biodiversità attraverso l’innovazione”.
Nella sua omelia, il Vescovo Giuliano ha richiamato l’attenzione dei numerosi presenti alla celebrazione su tre punti cardine della vita: riconoscere, ringraziare e condividere, anche ricordando che proprio oggi ricorre la Giornata mondiale della povertà. “Dobbiamo sempre ricordare ciò che ci viene donato nella quotidianità, così come il dono della terra e dei suoi prodotti, frutto del lavoro degli agricoltori, che è centrale per la società. Dobbiamo, però, ringraziare anche i poveri, perché la loro presenza ci sfida e ci richiama all’essenziale. Nei poveri, infatti, c’è un viaggio di speranza, perché si fidano della vita, per questo sono la nostra speranza”.
Al termine della santa messa, nell’area antistante la chiesa, mons. Giuliano Brugnotto ha accolto le macchine agricole e benedetto attrezzature ed agricoltori presenti per l’occasione, mentre i cesti giunti dalle sezioni Coldiretti Vicenza di tutta la provincia saranno donate alle famiglie bisognose del territorio.
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