“Se costa meno di quattro euro, sarà davvero buono?” Una domanda legittima, ma la risposta non è affatto scontata. La qualità non sempre coincide con il prezzo e, soprattutto, non sempre coincide con il marchio in confezione.

La prima cosa da chiarire è che un panettone da discount non nasce necessariamente come un prodotto di serie B. Non è artigianale, certo, ma non per questo deve essere relegato alla categoria dei dolci “di emergenza”. Per capirne davvero il valore bisogna andare oltre la confezione e guardare chi lo produce, perché dietro ai marchi dei supermercati spesso si nascondono aziende solide, con una storia molto più lunga di quanto si immagini.

È il caso del panettone Duca Moscati di Eurospin. Il supermercato non lo produce direttamente: si affida a Il Vecchio Forno, realtà veneta specializzata nei grandi lievitati, la stessa che firma anche il marchio Battistero. Parliamo di un’azienda che lavora panettoni, pandori e colombe da generazioni, con stabilimenti tra Brogliano e Cornedo Vicentino dove tradizione e automazione convivono. Non un laboratorio improvvisato, dunque, ma un nome che ha costruito la propria reputazione proprio su prodotti di questo tipo.

Anche l’elenco degli ingredienti riflette un’impostazione classica. Farina, uvetta e canditi nelle percentuali previste, burro, tuorlo fresco da uova allevate a terra e lievito naturale. Gli emulsionanti e gli aromi sono presenti, come in tutti i panettoni industriali, ma non compaiono conservanti aggressivi o additivi da far storcere il naso. Chi cerca un dolce artigianale di alta gamma non lo troverà, ma chi vuole un panettone semplice, corretto e ben eseguito può ritenersi soddisfatto.

Arriva poi la questione più delicata: se il produttore è lo stesso di marchi più noti, significa che il panettone è identico? No, ed è giusto che sia così. Per mantenere il prezzo basso, la ricetta può cambiare in piccole ma significative sfumature: la quantità di burro, il tipo di ingredienti, i tempi di lievitazione. Sono scelte che permettono di contenere i costi senza snaturare il prodotto, e che non compromettono la serietà del lavoro. Le differenze ci sono, ma la mano che impasta resta la stessa.

È un errore, insomma, giudicare un panettone dal prezzo o dalla confezione. Il marchio del supermercato è solo una facciata: la qualità si trova leggendo l’etichetta e identificando il produttore vero. Ed è proprio qui che molti consumatori scoprono sorprese inattese.

Alla fine il panettone Eurospin non va paragonato a un prodotto di pasticceria d’eccellenza, ma non merita nemmeno di essere messo all’ultimo posto. È un dolce onesto, pensato per chi vuole risparmiare senza rinunciare a una qualità più che dignitosa. Il discount, in questo caso, è solo l’abito: sotto c’è un lavoro serio, firmato da un’azienda che di panettoni ne fa da una vita.

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