RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO dal Comune di Schio

Nel corso del Consiglio comunale dedicato alla discussione del bilancio, l’intera opposizione ha scelto di abbandonare l’aula, rinunciando consapevolmente al confronto democratico su uno degli atti più rilevanti e delicati per il futuro della città.

 Una decisione esclusivamente politica, priva di qualsiasi fondamento tecnico o procedurale, che ha di fatto impedito il confronto su temi centrali per la comunità: servizi ai cittadini, investimenti, sostegno alle famiglie, alle imprese e alle associazioni del territorio. Un atto che nulla ha a che vedere con il merito del bilancio e che appare piuttosto come un gesto strumentale.

 Come motivazione dell’abbandono è stato richiamato il tema del recesso dalla società AVA: una ragione formalmente legittima, ma nei fatti fuorviante. Il recesso, infatti, non è stato ancora oggetto di votazione in Consiglio comunale – prevista per il prossimo 29 dicembre – e, allo stato attuale, non esistono elementi tecnici in grado di valutarne eventuali ricadute sul bilancio comunale nel breve periodo. Si tratta dunque di uno scenario futuro, evocato strumentalmente per giustificare una scelta politica già compiuta.

 Nel corso della seduta è stato inoltre ribadito che la ricognizione delle società partecipate rientra in precisi obblighi di legge. L’articolo 20 del D.Lgs. 175/2016 impone infatti alle amministrazioni pubbliche una revisione annuale delle proprie partecipazioni societarie, al fine di garantirne efficienza, trasparenza e coerenza con le finalità istituzionali dell’ente. La ricognizione in esame, riferita alla situazione al 31 dicembre 2024, rappresenta una fotografia dello stato delle partecipazioni e non una valutazione di scenari futuri o di decisioni non ancora assunte. Per questo motivo l’atto doveva, senza alcuna ambiguità, essere esaminato dal Consiglio comunale. Alla luce di tali elementi, è stato chiaramente confermato che la discussione sul bilancio poteva e doveva legittimamente proseguire, non sussistendo alcuna motivazione tecnica per l’interruzione dei lavori consiliari.

 L’abbandono dell’aula si inserisce in una dinamica purtroppo già vista, che appare come l’ennesimo tentativo di esercitare pressioni politiche, senza alcuna reale volontà di confrontarsi nel merito delle valutazioni normative e delle responsabilità istituzionali che stanno alla base del percorso intrapreso dall’Amministrazione. Una strategia che privilegia lo scontro e la propaganda al posto dell’approfondimento e della responsabilità.

 Colpisce, inoltre, come su temi che hanno ricadute dirette e concrete sull’intera popolazione, come l’ampliamento dell’inceneritore, non si sia mai registrato nel tempo lo stesso livello di attenzione, mobilitazione e iniziativa politica da parte delle opposizioni, nonostante le evidenti implicazioni per il territorio.

 Il bilancio comunale non è un atto di parte, ma lo strumento con cui si definiscono le priorità della città. Discuterlo, criticarlo e proporre alternative è un diritto dell’opposizione, ma soprattutto un dovere nei confronti dei cittadini che i consiglieri rappresentano. Scegliere di non partecipare al confronto significa sottrarsi a questa responsabilità e rinunciare al ruolo istituzionale per cui si è stati eletti.

 «Mi rammarico molto per il comportamento dell’opposizione, che ha avuto uno spirito esclusivamente politico», commenta il sindaco di Schio, Cristina Marigo -. «Rinviare l’approvazione del bilancio a gennaio 2026 non avrebbe cambiato in nulla i contenuti dell’atto, ma avrebbe messo il Comune in seria difficoltà, costringendolo all’esercizio provvisorio. È stata un’operazione di pura pressione politica, una delle tante a cui assistiamo in questo periodo.

 Dal punto di vista tecnico e normativo siamo perfettamente in linea: non si tratta di decisioni improvvisate, ma di un percorso corretto, trasparente e garantito sul piano formale. Questo atteggiamento denota irresponsabilità e la volontà di creare bagarre politica, nel tentativo di far apparire l’Amministrazione come inadempiente o in difficoltà.

 Noi, al contrario, abbiamo lavorato con serietà e impegno per portare il bilancio in Consiglio entro i termini di legge, grazie a un grande lavoro di squadra che ha coinvolto anche tutta la struttura comunale. Le commissioni sono state convocate con largo anticipo, arrivando persino a sovrapporsi ad altri Consigli, proprio per garantire a tutti il tempo necessario per approfondire e studiare gli atti.

 Prendiamo atto del comportamento della minoranza, ma andremo avanti con la consueta serietà e senso di responsabilità».

Comunicato Stampa

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